ITALIA LEADER NELLA RIDUZIONE DEI PESTICIDI: -44% IN DIECI ANNI, OLTRE LA MEDIA UE

Dati Eurostat: l’Italia riduce le vendite di pesticidi del 44% in 10 anni, il calo più marcato insieme al Portogallo. Spagna, Francia e Germania tra i maggiori consumatori, ma con differenze significative.


Nel 2023, l’Unione Europea ha registrato il livello più basso di vendite di pesticidi dal 2011: circa 292mila tonnellate, segnando un calo del 9% rispetto al 2022 e del 18% rispetto al 2021. A riportarlo è Eurostat che evidenziano una tendenza di fondo verso pratiche agricole più sostenibili.

Le categorie principali di pesticidi venduti restano i fungicidi e battericidi (39%), gli erbicidi e diserbanti (36%) e gli insetticidi e acaricidi (17%), prodotti di rilievo anche per il florovivaismo e la protezione delle colture ornamentali.

Italia e Portogallo al top per riduzione
Tra il 2011 e il 2023, l’Italia ha ridotto del 44% le vendite di pesticidi, registrando la performance più virtuosa a livello UE, al pari del Portogallo. Un risultato che conferma la transizione ecologica del comparto agricolo e florovivaistico italiano, già fortemente orientato verso la difesa integrata e le tecniche di coltivazione a basso impatto.

Francia, Spagna e Germania: grandi consumi, ma trend diversi
Nel 2023, Francia (23% del totale UE), Spagna (18%), Germania e Italia (14% ciascuna) hanno rappresentato le quote più elevate di vendite di pesticidi. Questi quattro paesi coincidono con i principali produttori agricoli dell’UE, ma il loro andamento nel decennio mostra differenze:

  • Francia: mantiene volumi elevati, ma con una progressiva stabilizzazione rispetto al decennio precedente.

  • Germania: stabili le vendite in rapporto alla produzione agricola, con una lieve tendenza alla riduzione.

  • Spagna: conferma il secondo posto in Europa per consumi, con riduzioni più contenute rispetto a Italia e Portogallo.

Olanda assente dai cali significativi
Non emergono variazioni rilevanti per i Paesi Bassi nel periodo 2011-2023, con consumi che restano tra i più alti pro-capite in Europa per via della forte intensificazione produttiva, soprattutto in orticoltura protetta.

Europa a due velocità
Complessivamente, tra i 21 paesi UE con dati disponibili, 16 hanno registrato cali nelle vendite, mentre 5 mostrano aumenti, in particolare Lettonia (+55%), Austria (+52%) e Lituania (+11%), segno di una riduzione ancora disomogenea.

Per l’Italia e il suo settore florovivaistico, questi dati confermano la validità del percorso verso una produzione di qualità, rispettosa dell’ambiente e in linea con le aspettative del mercato globale.

Redazione