NUOVE MISURE UE SULLA DEFORESTAZIONE: LE SFIDE PER L'IMPLEMENTAZIONE

L'Unione Europea si prepara all'entrata in vigore del regolamento EUDR (European Deforestation Regulation), che impone nuove restrizioni sull'importazione di prodotti legati alla deforestazione. La normativa, inizialmente prevista per fine 2024, è stata posticipata di un anno, con obbligo di adeguamento entro il 30 dicembre 2025 per le grandi aziende e entro il 30 giugno 2026 per le PMI. Il mancato rispetto comporterà sanzioni fino al 4% del fatturato annuo nell’UE.
Questa proroga è arrivata dopo le richieste degli operatori europei, che a meno di 100 giorni dall'entrata in vigore dell’EUDR avevano sollecitato un rinvio a causa delle difficoltà di adeguamento. Maggiori dettagli in questo nostro articolo: Deforestazione: a meno di 100 giorni dall’EUDR gli operatori europei chiedono una proroga.
Dati sulla deforestazione forniti dall'UE
Secondo i dati della Commissione Europea, tra il 1990 e il 2020 sono andati persi 420 milioni di ettari di foreste a livello globale, un’area equivalente all’intera Unione Europea. Il 10% della deforestazione mondiale è legato al consumo dell’UE, con le principali materie prime importate provenienti da terreni deforestati che includono:
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Olio di palma (34%)
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Soia (32,8%)
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Legno (8,6%)
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Cacao (7,5%)
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Caffè (7%)
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Gomma (3,4%)
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Mais (1,6%)
Principali sfide per l'adeguamento
La regolamentazione introduce requisiti più stringenti, tra cui la geolocalizzazione obbligatoria delle materie prime per garantirne la tracciabilità. Tuttavia, il nuovo sistema pone criticità operative e geopolitiche:
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Paesi produttori sotto pressione: Stati in Asia, Sud America e Africa devono aggiornare le proprie infrastrutture e sistemi di monitoraggio per conformarsi alle nuove regole.
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Rischio di squilibri economici: l'assenza di un supporto strutturale da parte dell’UE potrebbe creare disparità tra mercati, penalizzando le economie più fragili.
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Difficoltà tecniche e burocratiche: le imprese devono adottare nuovi strumenti di tracciabilità e rafforzare i controlli sulle catene di approvvigionamento.
Un'implementazione complessa
Nonostante gli obiettivi ambientali ambiziosi, la concreta applicazione dell’EUDR appare problematica, con rischi di esclusione per i fornitori meno attrezzati e difficoltà di coordinamento tra Stati membri e partner commerciali extra-UE. Il successo della normativa dipenderà dalla capacità di bilanciare rigore normativo e sostegno agli attori coinvolti, per evitare che l’iniziativa resti solo sulla carta.
Andrea Vitali