CANAPA INDUSTRIALE: INTERROGAZIONE AL PARLAMENTO UE SUL DL48 E I SUOI EFFETTI SULLA FILIERA ITALIANA

Gli eurodeputati Bonaccini, Laureti e Nardella (S&D) interrogano la Commissione Europea sulla compatibilità del DL 48 con il diritto UE, evidenziando i rischi per oltre 3.000 imprese italiane del settore della canapa industriale.
Il 17 aprile 2025, gli eurodeputati del Partito Democratico Stefano Bonaccini, Camilla Laureti e Dario Nardella hanno presentato un'interrogazione alla Commissione Europea riguardo al Decreto-Legge n. 48, recentemente adottato in Italia. Il decreto vieta la produzione e la commercializzazione delle infiorescenze di canapa industriale e dei suoi derivati, sollevando dubbi sulla sua compatibilità con il diritto dell'Unione Europea.
Nell'interrogazione, gli eurodeputati chiedono se la Commissione ritenga compatibile con il diritto dell'UE un provvedimento che criminalizza la commercializzazione di derivati da colture autorizzate a livello europeo, come la canapa. Inoltre, si interroga se tali misure non debbano essere sottoposte alla procedura europea di prevenzione degli ostacoli tecnici al commercio, la cosiddetta procedura TRIS, in quanto potrebbero costituire una barriera alla libera circolazione delle merci nel mercato interno.
Le norme europee, in particolare il Regolamento (UE) n. 1308/2013, autorizzano la coltivazione di varietà certificate di Cannabis sativa L. con un tenore di THC non superiore allo 0,3%. Il DL 48, secondo gli eurodeputati, potrebbe quindi rappresentare una violazione delle normative comunitarie, creando condizioni di concorrenza sleale per un settore che in Italia conta oltre 3.000 imprese e impiega fino a 30.000 lavoratori.
La preoccupazione principale riguarda il rischio di delocalizzazione della produzione italiana verso altri paesi europei, dove la normativa è più favorevole. Questo potrebbe avere un impatto significativo sulla filiera della canapa industriale in Italia, compromettendo gli sforzi compiuti negli ultimi anni per sviluppare un settore sostenibile e innovativo.
La Commissione Europea è ora chiamata a rispondere all'interrogazione, chiarendo la posizione dell'UE rispetto al DL 48 e valutando eventuali misure da adottare per garantire il rispetto delle normative comunitarie e la tutela del mercato interno.
Redazione