Dall’incontro di Agrinsieme a Expo sui benefici del verde un forte sostegno al ddl sulle detrazioni per le sistemazioni di aree verdi private
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Il disegno di legge Susta, citato dal direttore di Gardenia Emanuela Rosa-Clot, è stato uno dei temi caldi della tavola rotonda “Tutte le sfumature del verde” organizzata nell’area Mipaaf di Expo da Agrinsieme. Dino Scanavino: «è un elemento di innovazione culturale che segna una nuova strategia: il rispetto della componente verde delle città».
«E’ importante segnalare questa iniziativa di legge parlamentare che, in sintesi, propone sgravi fiscali per i cittadini che danno vita a dei giardini o delle aree verdi nelle loro case, nelle loro ville, nei loro condomini. Ecco questo è un atto di civiltà, un elemento di innovazione culturale che segna una nuova strategia: quella del rispetto di una componente essenziale delle nostre città, che è appunto la componente verde. Noi lo appoggiamo e riteniamo che potrebbe essere un primo passo verso un nuovo modo di intendere la relazione fra chi fa il giardiniere, i vivaisti, i cittadini e le amministrazioni pubbliche, cioè per mettere insieme questi soggetti che possono migliorare la qualità della vita».
E’ quanto dichiarato da Dino Scanavino, presidente della Confederazione italiana agricoltori, a margine della tavola rotonda “Tutte le sfumature del verde – Bellezza, salute, ambiente, sviluppo economico”, organizzata ieri da Agrinsieme nell’area lounge del Ministero delle politiche agricole a Expo Milano. Un deciso sostegno al disegno di legge del senatore Gianluca Susta (Misure di agevolazione fiscale per interventi di “sistemazione a verde” di aree scoperte di pertinenza delle unità immobiliari di proprietà privata) che è stato citato durante l’incontro, per prima, dalla moderatrice Emanuela Rosa-Clot, direttore di Gardenia e di Bell’Italia. Emanuela Rosa-Clot ha ricordato che le detrazioni del 36 per cento dovrebbero riguardare le spese per importi tra 2 mila e 30 mila euro oppure, nel caso di condomini, per importi da 5 mila a 50 mila euro; e che saranno detraibili anche le spese per la progettazione.
Su quest’ultimo aspetto, che potrebbe contribuire a valorizzare i professionisti della progettazione di giardini, si è soffermata con soddisfazione anche Anna Letizia Monti, presidente dell’associazione italiana di architetti del paesaggio, che ha parlato anche del valore attribuito dai turisti che visitano l’Italia al suo bel paesaggio e della necessità quindi di conservarlo e valorizzarlo, nonché della centralità dell’industria turistica che grazie al ministro Dario Franceschini ha ottenuto spazio nei rapporti dell’Istat. Anna Letizia Monti ha poi ricordato che dal 20 al 22 aprile del 2016 Torino ospiterà il congresso mondiale degli architetti del paesaggio e che dovrà essere il più aperto possibile alla cittadinanza e opinione pubblica per sensibilizzarla sull’importanza del verde.
Dino Scanavino ha affermato che «noi abbiamo uno dei paesaggi più belli del mondo, in parte per effetto dell’agricoltura». «Io però – ha aggiunto - non sono d’accordo sull’eccessiva conservazione del paesaggio, perché il paesaggio è sempre in divenire, per cui va piuttosto governato, e quindi prima di tutto conosciuto». Al di là di questa leggera divergenza con Anna Letizia Monti, Scanavino ha apprezzato gli interventi di tutti i relatori che non sono stati un «sostegno sindacale del settore florovivaistico, ma hanno inserito il florovivaismo come elemento di base di una nuova evoluzione del concetto di verde, della consapevolezza del valore del verde in termini di ambiente, in termini di qualità della vita, in termini di assorbimento dell’anidride carbonica, e soprattutto in termini economici: quanto vale un albero in città? quanto vale il verde pubblico? e quanto è importante per i cittadini, dal punto di vista anche della salute, vivere in un ambiente popolato da alberi».
Alcune risposte a queste domande le aveva date, nel contesto della sua ampia relazione introduttiva sui vari aspetti del ripensamento in chiave green dei paesaggi urbani, Francesco Ferrini, professore ordinario di Scienze Produzioni Agroalimentari e dell’Ambiente dell’Università di Firenze. Francesco Ferrini ha infatti ricordato che, secondo una recente indagine, un albero adulto ha un valore di oltre 100 mila dollari. Mentre, secondo altre stime statunitensi, un albero vale 145 dollari all’anno. In ogni caso, ha sottolineato Ferrini, «non possiamo aspettare di piantare gli alberi tra 20 anni, ma per ora nel nostro Paese non mi sembra che ci sia la volontà politica di procedere in tale direzione». Come ha osservato Scanavino a margine della tavola rotonda, «bisogna investire nelle generazioni future, è stato detto. Io ricordo che nella cultura contadina c’è l’uso di piantare alberi soprattutto da parte di agricoltori più anziani, e quindi per noi investire nel futuro fa parte del nostro dna. E chi è diventato vivaista e fa di mestiere questo lavoro deve continuare a suggerire e promuovere la necessità di piantare alberi oggi perché il mondo va avanti e i nostri figli e i nostri nipoti devono poter vivere in ambienti accoglienti».
Redazione Floraviva