Oro Rosso: +20% ma 2 risotti su 3 preparati con Zafferano export. Villa Bellosguardo dal 19 al 20 Ottobre
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Micro-filiera d’oro: ogni chilogrammo vale 15-20mila euro. In Toscana cresce l’interesse da parte di giovani e donne: 100 imprese ed un fatturato che supera il milione di euro. In aumento fenomeno contraffazioni, tarocchi e frodi: 80% è importato dall’estero e venduto come prodotto italiano.
Nonostante le ultime settimane particolarmente piovose e le condizioni meteo non proprio ottimali in Toscana si produrrà il 20% in più di zafferano rispetto al 2012. Concentrata principalmente nell’area fiorentina, nel senese e nel grossetano, la produzione di “Crocus Sativus”, il bel fiore di colore viola da cui si ricava dopo vari procedimenti naturali lo zafferano, sta trovando in questi anni in Toscana grandissimo interesse ed attenzione da parte del mondo agricolo che grazie all’incredibile rapporto tra superficie impiegata e resa per metro quadrato, ha investito su questa preziosa coltivazione che vale tra i 15-20 mila euro al chilogrammo. In Toscana le circa 100 aziende agricole con “zafferaneto” produrranno complessivamente, dalla prossima ed imminente raccolta prevista tra qualche settimana, tra i 60 ed il 70 chilogrammi di vero zafferano toscano per un fatturato complessivo ci circa 1,2 milioni di euro. Una la Dop regionale dello zafferano riconosciuta: quello di San Gimignano.
La previsione è di Coldiretti e dell’Associazione “Zafferano delle Colline Fiorentine” in vista della kermesse “Zafferano: Sapori e Saperi” dedicata al vero oro rosso italiano in programma a Villa Berlosguardo, a Lastra a Signa, dal 19 al 20 ottobre che ha l’obiettivo di valorizzare, promuovere e far conoscere una delle micro-filiere toscane più pregiate e le sue più diverse declinazioni dalla cucina alla cosmetica (per saperne di più su orari, ingresso, location vai su www.toscana.coldiretti.it, www.villacaruso.it e www.zafferanodifirenze.it). “Le previsioni, ad una prima analisi, sono molto positive malgrado il periodo particolarmente piovoso; – fa sapere l’Associazione Colline Fiorentine che aderisce alla rete “Zafferano Italiano” – la pianta è sana così come le spate di colore bianco che proteggono i getti da cui spunteranno, in una secondo momento, le foglie ed i fiori. Avremo un raccolto di qualità e di quantità, in particolare per colore che hanno puntato sullabiennalizzazione del raccolto”.
Sono circa 15 gli ettari destinati a zafferaneto in tutta la regione, pari al 27% a livello nazionale, in aumento rispetto al passato con una media per produzione media aziendale tra 1-2 chilogrammi ed una superfici minima di 100 metri quadrati e massimo 3mila. Utilizzato per scopi alimentari e non solo, purtroppo, proprio come molti dei prodotti di eccellenza del Made in Tuscany, lo zafferano è imitato, contraffatto, taroccato, “tagliato” o peggio ancora adulterato chimicamente come hanno dimostrato più e più sequestri avvenuti in Italia ed Europa costituendo un pericolo anche per la salute.
Tra i 10 cibi più costosi al mondo - è la spezia più cara in assoluto del pianeta – secondo l’Associazione Zafferano delle Colline Fiorentine, il 70%-80% dello zafferano consumato in Italia è importato (Iran è il primo paese) e promosso come prodotto italiano. In pratica 2risotti alla milanese su 3 sono preparati con zafferano “non italiano”. Una differenza enorme tra le quantità prodotte in Italia e le quantità importate che è alla base del forte rischio di "italianizzazione" del prodotto di importazione. L’occasione per rilanciare la battaglia in difesa del vero zafferano partirà proprio da Lastra a Signa con la richiesta da parte di Coldiretti di intensificare i controlli sulla filiera per garantire i consumatori e i produttori del vero zafferano evitando che il prodotto di importazione venga spacciato per italiano.
Fonte ufficio stampa