Voler bene all’Italia: l’agricoltura è bellezza del territorio
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Il 16 giugno a Piantravigne (Terranuova Bracciolini) gran finale di “Voler bene all’Italia” dedicato alla bellezza dell’agricoltura toscana. Il presidente di Cia regionale Pascucci: «valorizzare e sostenere i piccoli comuni rurali vuol dire far vivere la nostra regione e i nostri territori». In Toscana oltre il 75% dei comuni conta meno di 5 mila abitanti e il 90% di essi custodisce produzioni enogastronomiche tipiche di qualità.
La bellezza dell’agricoltura è la bellezza della Toscana. Senza agricoltura si avrebbe l’abbandono delle campagne, dei piccoli borghi rurali e del valore aggiunto che gli agricoltori sanno dare in termini di tutela dell’ambiente e del paesaggio, e in termini di valore aggiunto economico per il turismo e agroalimentare. Per questo la Cia Toscana – dopo aver partecipato alle iniziative per “Voler bene all’Italia” in occasione della festa del 2 giugno – parteciperà domenica 16 giugno a Piantravigne (nel comune di Terranuova Bracciolini, Arezzo) al gran finale tutto dedicato alla bellezza dell’agricoltura toscana, con Legambiente e Agricoltori Custodi. Sarà presente per l’intera giornata uno stand della Cia Toscana con le migliori produzioni tipiche dell’agricoltura del Valdarno, con degustazioni di vini, oli, formaggi, salumi ed altre eccellenze di questo territorio .
«In Toscana - sottolinea Giordano Pascucci, presidente Cia Toscana - oltre il 75 per cento dei piccoli comuni conta meno di 5mila abitanti e oltre 90 per cento di questi annovera produzioni enogastronomiche tipiche, preziose e di qualità. Valorizzare e sostenere i piccoli comuni rurali vuol dire far vivere la nostra regione e i nostri territori. I piccoli comuni sono la vera forza della Toscana, chi in queste aree rurali vive e lavora – in primis gli agricoltori – rappresenta una insostituibile sentinella per la tutela dell’ambiente e del paesaggio. Senza la Toscana rurale si avrebbe una perdita dell’identità e della riconducibilità di prodotti legati a territori e microterritori, con una perdita tangibile in termini economici, oltre che storico-culturali. Per questo è necessario rimettere al centro le politiche dell’agricoltura, perché sono il motore di sviluppo di queste aree, un volano a livello economico e sociale. Fondamentale in questo senso, potenziare le aree rurali di infrastrutture e con servizi, per evitare l’abbandono delle attività agricole e delle campagne».
Proprio nel Valdarno è nata un’esperienza pioniera per la Toscana e per l’Italia sia per il recupero del germoplasma locale (hanno ispirato la legge toscana sulla tutela del germoplasma, una delle più avanzate in Europa) che per lo sviluppo della filiera corta e del rapporto diretto tra produttori e cittadini. Il mercato quotidiano coperto dagli agricoltori di Montevarchi crediamo sia unico nel suo genere in Italia, una delle poche esperienze dove gli agricoltori hanno fatto ‘rete’ ottenendo anche risultati economici importanti. Qui sono nate infatti diverse altre iniziative originali di agricoltura sociale. Infine, la tutela di questi prodotti tradizionali si traduce nella promozione dell'identità culturale stessa del Valdarno Superiore.
Fonte Ufficio Stampa