Via libera nel Dl Siccità a sperimentare in campo le Tea: reazioni
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Nelle Commissioni 8 e 9 del Senato sì unanime all’emendamento al Dl Siccità che apre alla sperimentazione in campo delle Tea. Ok di Crea, Cia e Confagricoltura.
Con il via libera tre giorni fa nelle commissioni congiunte Agricoltura e Ambiente del Senato all’emendamento al Dl Siccità che rende possibile la sperimentazione in campo aperto delle Tecniche di evoluzione assistita (Tea), l’Italia apre al miglioramento genetico in agricoltura. Miglioramento tramite tecniche, fra cui Genome Editing e Cisgenesi, che consentono di correggere il Dna delle piante e quindi di selezionare caratteri specifici utili per il settore primario che difficilmente sarebbero ottenibili con altri metodi (vedi).
Come riferito dall’Ansa, il primo ad annunciare l’approvazione è stato il presidente della Commissione Industria, agricoltura e produzione agroalimentare Luca De Carlo, primo firmatario dell'emendamento, che l’ha descritta come «una svolta epocale per il mondo agricolo». Soddisfazione anche dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, per il quale simile apertura «ci pone all'avanguardia in Europa».
Molto positive anche le reazioni del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) e di due importanti associazioni agricole quali Cia – Agricoltori italiani e Confagricoltura.
«Per il mondo della ricerca, e per il Crea in particolare, l’approvazione della norma che autorizza la sperimentazione in campo delle produzioni ottenute mediante le tecniche di evoluzione assistita – ha dichiarato il presidente del Crea Carlo Gaudio - rappresenta un momento decisivo, perché le attività di ricerca già svolte nei laboratori dei nostri Centri hanno dimostrato risultati straordinari che ora possiamo mettere “alla prova” in campo». «La ricerca – ha aggiunto Gaudio - è vitale per il progresso, per l’innovazione e per lo sviluppo della conoscenza, e mai come ora in agricoltura, in uno scenario di cambiamenti climatici così preoccupante, l’innovazione genetica è indispensabile a garantire la competitività e la sostenibilità delle produzioni agricole nazionali».
«Una svolta storica per il mondo agricolo italiano – ha dichiarato Cia – Agricoltori italiani - necessaria a sviluppare piante più green e resistenti ai cambiamenti climatici e alle malattie, tutelando sia la produttività che la sostenibilità del settore». Come affermato dal presidente di Cia Cristiano Fini «il settore primario ha bisogno di accrescere la quantità e la qualità delle produzioni, assicurare un reddito agli agricoltori e, al contempo, realizzare la transizione verde e far fronte alla crisi climatica. D’altra parte, solo nell’ultimo anno gli eventi estremi sono raddoppiati, tra siccità, gelate, alluvioni, con un aumento di cinque volte delle perdite di raccolto di frutta e verdura e, ormai, i fattori climatici da soli spiegano tra il 20% e il 49% delle fluttuazioni del rendimento agricolo». Per rispondere a tutto questo, ha affermato Fini, «è indispensabile cogliere la strada della ricerca e dell’innovazione genetica in particolare. Ringraziamo, quindi, i tre primi firmatari delle proposte di legge sulle Tea, Raffaele Nevi, Luca De Carlo e Gian Marco Centinaio, grazie ai quali l’Italia può tornare protagonista delle biotecnologie agricole, diventando il primo Paese in Europa ad avviare la sperimentazione in campo delle Tea. Contemporaneamente, è un segnale forte che diamo a Bruxelles per accelerare sulla proposta di regolamento in materia, altrimenti si corre il rischio di bloccare l’iter del provvedimento».
Sulla stessa linea d’onda la reazione di Confagricoltura che per bocca del presidente Massimiliano Giansanti ha parlato di «grande passo avanti per la ricerca scientifica e per l’agricoltura, che mette fine a un lungo periodo di oscurantismo tecnologico», aggiungendo però che «senza un inquadramento europeo, le Tea resteranno a livello sperimentale». Come messo in evidenza da Giansanti, «ora è necessario lavorare per la presentazione della proposta di regolamento sulle tecniche genomiche da parte della Commissione UE, prevista per fine giugno, e per la successiva approvazione in tempi brevi da parte del Parlamento europeo e del Consiglio, altrimenti si rischia di bloccare l’iter del dossier. Eventuali slittamenti fermerebbero infatti la procedura di adozione per un ulteriore anno, in considerazione delle elezioni europee del 2024 per il nuovo Parlamento e dell’insediamento della Commissione». Le tecniche di evoluzione assistita, sottolinea Confagricoltura, sono una risposta efficace all’emergenza climatica e alla richiesta di cibo, permettendo di ridurre l’uso di fitofarmaci e acqua e di garantire la produttività necessaria per rispondere alla popolazione in crescita. E sullo stato dell’arte delle Tea si parlerà a Roma a Palazzo Della Valle, sede di Confagricoltura, il prossimo 7 giugno in un convegno con le personalità di riferimento del mondo politico e della ricerca.
Redazione