Toscana: con i ‘Pid’ arrivano 15 milioni all'agroalimentare

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L'agroalimentare di qualità è quello su cui punta Regione Toscana e dopo aver proceduto al riconoscimento ufficiale degli otto distretti rurali costituitisi in diverse aree regionali, è pronta ad investire i primi 5 milioni di euro grazie al bando attualmente aperto per i cosiddetti ‘Pid’, Progetti integrati di distretto, dell’agroalimentare.

Fabio Fabbri, direttore del Psr della Regione Toscana, è intervenuto ieri a Grosseto durante un incontro promosso dal Distretto agroalimentare Maremma Sud nella sede grossetana della Camera di commercio della Maremma e del Tirreno: «In pratica gli attori di filiere agricole e agroalimentari (produttori primari, imprese di trasformazione e commercializzazione) facenti parte del distretto al fine di superare le principali criticità delle filiere stesse, favoriscono così i processi di riorganizzazione e consolidamento per realizzare relazioni di mercato più equilibrate. I progetti integrati di distretto consentiranno di sostenere la redditività delle aziende agricole, agevolando lo sviluppo dei territori e incentivando, nel contempo, l’innovazione di processo e di prodotto nonché la cooperazione tra le aziende stesse».



All'incontro era presenta anche Albino Caporali, direttore delle Attività produttive della Regione Toscana, che ha illustrato un’ulteriore opportunità di finanziamento. Infatti, oltre ai ‘Pid’, bando già operativo e al quale possono accedere gli imprenditori agricoli professionali (Iap) iscritti e tutti gli altri soggetti a essi equiparati, a giorni uscirà un altro bando che mette a disposizione dieci milioni di euro a sostegno delle attività di ricerca e sviluppo.
Di questi 10 milioni la metà sarà riservata esclusivamente alle aziende associate al Distretto e servirà per sostenere gli investimenti coerenti con la strategia Industria 4.0; ai restanti 5 cinque milioni potranno accedere anche aziende non associate purchè localizzate nella stessa area di azione del Distretto Maremma Sud e saranno sotto forma di fondo rotativo per la concessione di prestiti con procedura a sportello per investimenti coerenti con le priorità tecnologiche della Ris 3 e premialità per Industria 4.0.
Enrico Rabazzi, presidente del distretto agroalimentare Maremma Sud, ha dichiarato: «Sarebbe importante che anche i finanziamenti a fondo perduto si aprissero alle realtà non associate, perché altrimenti si rischia che se non si presentano tutti i progetti utili all’esaurimento delle risorse disponibili, i soldi non richiesti possano andare perduti».

Redazione