Stop alla campagna “Vino Libero”: Eataly multata dall’Antitrust per 50mila euro

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Il manifesto di Eataly parla chiaro e al punto otto ci ricorda: «Mai dovremo incorrere nella tentazione di utilizzare strumenti di persuasione occulta per incitare a comprare più del necessario.» Purtroppo i fatti raccontano un’altra Eataly, che invece ha ceduto alla tentazione di una pratica commerciale scorretta, utilizzando la dicitura “vino libero” per una campagna che ha lasciato intendere ai consumatori che il prodotto fosse totalmente libero da concimi chimici, da erbicidi e da solfiti. La vicenda inizia nell’aprile 2014 con una segnalazione del Codacons e si protrae fino al 9 maggio di quest’anno con un provvedimento dell’Antitrust che multa Eataly per 50mila euro per violazione del Codice del consumo con conseguente “divieto di diffusione e continuazione” della campagna.

Cartelloni pubblicitari ed etichette “Vino Libero” hanno dunque diffuso un messaggio fuorviante e a danno dei consumatori: a dirlo è proprio l’Autorità Garante della Concorrenza e il Mercato. Un provvedimento di dieci pagine, reso pubblico lo scorso 9 maggio, rende nota tutta la vicenda che ruota attorno alla campagna “Vino Libero” di Eataly. Tutto inizia nell’aprile 2014, quando una segnalazione del Codacons evidenzia come l’espressione “vino libero”, senza ulteriori specificazioni, possa far intendere ai consumatori che questo sia “libero da concimi di sintesi, libero da erbicidi e libero da almeno il 40% dei solfiti” rispetto al limite previsto per legge (come afferma anche l’Antitrust). A inizio 2015 l’AGCM invita Eataly a rimuovere “i profili di possibile scorrettezza”, correggendo i cartelloni pubblicitari e sostituendo tutte le etichette delle bottiglie. Sempre nel 2015, a febbraio, il procedimento si ferma e viene archiviato in quanto l’azienda di Farinetti si impegna formalmente ad adeguarsi alle indicazioni fornite dall’AGCM. Due mesi dopo però il Codacons torna a manifestare il problema: nessun cambiamento è avvenuto. Allora interviene la Guardia di Finanza che accerta che nessuna delle bottiglie in commercio è contrassegnata dalla dicitura corretta e richiesta dall’Autorità. “Vino Libero” continua ad essere un messaggio pubblicitario incompleto e ingannevole fino alla fine del 2015 e l’inizio del 2016, quando il caso viene finalmente riaperto e Eataly si difende affermando di non essere che il venditore del prodotto e dunque di non avere responsabilità sull’etichetta. Ma non funziona e l’AGCM fa notare che “Vino Libero” è un’espressione “omissiva” e segnala una condotta priva del “normale grado di diligenza professionale” da parte di chi per quasi due anni non è stato trasparente. Arriva così la multa di 50mila euro per Eataly e di 5mila per l’Associazione Vino Libero. Intanto, nella pagine web di Eataly dedicata a “Vino Libero” si continua a leggere che il progetto è: « Un modello “dinamico” che si arricchisce continuamente di nuovi argomenti, che promuove la ricerca e che si migliora costantemente, avendo però ben saldi i propri obiettivi di salvaguardia dell’ambiente, di tutela del consumatore e di soddisfazione del produttore».

Redazione

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Stop to the advertising campaign “Free Wine”: Eataly fined by the Antitrust for 50thousands euro

The poster of Eataly speaks clearly and at point eight remember us: «Never we should succumb into the temptation of usying instruments of concealed persuasion to incite in buying more than necessary». Unfortunately facts tells about another Eataly, that instead gave up to the temptation of an incorrect commercial practice, using the caption “free wine” for an advertising campaing that left the consumers understand that the product was totally free by chemical fertilizers, by weed killers and by sulphites. The event starts in April 2014 with a Codacons warning and goes up to May 9th of this year with a provision of Antitrust that fines Eataly for 50thousands euro for violation of the Consumption Code with consequent “prohibition of diffusion and continuation” of the advertising campaign.

Advertising posters and lables “Free Wine” have just sperad a deceptive message to the detriment of consumers: to tell it is right the Antitrust Authority. A ten pages provision, made public the last May 9th let be known all the event that goes around the advertising campaign “Free Wine” of Eataly. Everything starts in April 2014 when a Codacons  warning  highlights how the expression “free wine”, without further specifications could let consumers understand that this is “free by synthesis fertilizers , free by weed killers and at least the 40% of sulphites compared to the limit expected by law (as also the Antitrust confirms). At the beginning of 2015 AGCM invites Eataly to remove “the profiles of possible incorrectness” by correcting the advertising posters and substituting the bottle labels. Always in 2015, on february the procedure stops and is archived as the company of Farinetti formally works hard to adapt to the indications given by AGCM. Two months lateer Codacons comes back to show the problem: no change has come. So intervenes the italian finance police verifying that not one of the bottles in commerce is marked by the correct letetring asked by the Authority. “Free wine” continues to be an incomplete and deceptive advertising message until the end of 2015 and the beginning of 2016, when the case is finally reopened  and Eataly defends itself adfriming to be just the seller of the product and so to have no responsabilities about the label. But it doesn't work and the AGCM underlines that “Free Wine” is an “omissive” expression and warns a behaviour lacking of the “normal degree of professional diligence” by the part of who, for almost two years, hasn't been transparent. So arrives the penality of 50thousands euro for Eataly and 5thousands for the Free Wine Association. Meanwhile, in the web pages of “Free Wine” you continue to read that the project is: «A “dynamic” model  that continually enriches of new arguments, that promotes the research and improves constantly , but having firmly its own goals about the safeguard of environment, of the protection of customer and the satisfaction of  producer».
 
Editorial staff