Report FederBio: prodotti biologici totalmente conformi

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L’anno scorso l’autorità di controllo ha svolto in Italia 38.756 ispezioni: i controlli su ortofrutta e caseari bio non hanno evidenziato tracce di fitofarmaci o sostanze non ammesse. Nelle aziende biologiche la frequenza di irregolarità è meno di un quarto di quella delle altre aziende alimentari. 

Il successo e la continua crescita del biologico in Italia sono così confermati dai dati diffusi da FederBio relativi alle attività di ispezione e controllo, condotte nel 2016 dall’Ispettorato centrale del Ministero delle politiche agricole. Sono state effettuate 38.756 ispezioni e prelevati 9.554 campioni, poi sottoposti ad analisi chimiche. 
In nessuno dei 109 campioni di frutta e ortaggi e dei 27 campioni di prodotti lattiero caseari biologici è stata trovata la minima traccia di residui di fitofarmaci, né di altre sostanze, quali additivi e coadiuvanti, non ammesse nella produzione biologica. Di tutti i campioni prelevati (tra prodotti senza marchio di qualità, come Dop, Igp, vini Igt, Doc e Docg e prodotti biologici) è risultato irregolare il 9,4% con punte del 25,4% dei campioni di vino, del 13% in quelli di ortofrutta, del 6,4% di olio e del 4,8% di lattiero caseari.
Le violazioni più frequenti su prodotti non biologici sono state: sofisticazione, uso di conservanti non consentiti, residui di fitofarmaci non consentiti o oltre il limite, composizione non conforme ai requisiti di legge o a quanto dichiarato in etichetta. 
FederBio riporta anche i dati inerenti le aziende biologiche: nel 2016 solo il 5,7% dei loro prodotti ha presentato qualche irregolarità, a fronte di una media nazionale delle imprese agroalimentari di 23,6%. Nelle aziende biologiche, dunque, la frequenza di irregolarità è meno di un quarto di quella registrata nella media delle altre aziende alimentari. L’ottimo risultato si deve ad una maggiore efficacia del sistema di controllo, affidato ad organismi di certificazione accreditati e autorizzati, e dall’affidabilità delle aziende biologiche, le prime ad avere la responsabilità di garantire al consumatore la conformità dei loro prodotti.
 
Redazione