Regolamento UE su Carbon Farming: ok di Confagricoltura al primo passo

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Regolamento su Carbon Farming - Confagricoltura

Sì di Confagri alla proposta normativa della CE per certificare gli assorbimenti di carbonio. Da noi le foreste assorbono CO2 pari al 10% dei gas serra emessi.

                                                       
«Nel 2020 il mercato del carbon farming ha riguardato circa 190 milioni di tonnellate di CO2. Quantità che si punta a moltiplicare di 15 volte entro il 2030».
Lo ha ricordato ieri l'altro Confagricoltura accogliendo con favore l’adozione da parte della Commissione Europea della «proposta per l’istituzione di un primo quadro volontario europeo di certificazione del carbonio trattenuto nei terreni». Vale a dire di un regolamento «per certificare, in modo affidabile e su base volontaria, gli assorbimenti di carbonio di alta qualità», come ha scritto ieri Agrisole.
In attesa dell’inizio della discussione del documento in Parlamento e nel Consiglio europei, Confagricoltura valuta positivamente questo «primo passo verso la creazione di un mercato regolamentato, basato sullo scambio delle quote stoccate dell’elemento chimico responsabile del surriscaldamento terrestre».
In particolare Confagricoltura condivide gli obiettivi della proposta di regolamento: «quantificare, monitorare e verificare il risparmio in atmosfera di carbonio». Giudicata positivamente pure la previsione di «norme per la verifica indipendente della veridicità dei crediti emessi e per l’indicazione di sistemi di certificazione attendibili e conformi al quadro UE». Ok anche al «riferimento al Fondo per l’innovazione, al Fondo di sviluppo regionale, al programma LIFE e al programma Horizon Europe, quali fonti di finanziamento delle attività di carbon farming». «Solo con sostegni economici di medio-lungo periodo – chiosa la nota di Confagricoltura - si può sostenere la diffusione di pratiche ad hoc per lo stoccaggio di lungo periodo del carbonio dalla biomassa e nel suolo. È opportuno, peraltro, sottolineare che il finanziamento del carbon farming non deve sottrarre fondi alla Pac».
Inoltre Confagricoltura valuta con favore «il riferimento al riconoscimento della capacità di stoccaggio per materiali edili a base legnosa. Un aspetto, questo, che sostiene il ruolo che le aree boschive e forestali, insieme agli altri comparti agricoli, devono avere nell’attività di carbon farming. Le foreste, infatti, assorbono ogni anno circa 40 milioni di tonnellate di CO2: una quantità (pari al 10% dei gas a effetto serra emessi in Italia) che supera di circa 10 milioni/t le emissioni totali del settore agricolo».
«Solo con regole certe e condivise – conclude Confagricoltura, che chiede da tempo la regolamentazione e certificazione del settore del carbon farming - le aziende agricole possono fare la propria parte nel raggiungimento degli obiettivi climatici e ambientali fissati nel Green Deal europeo».
 

Redazione