Rapporto 23-24 su incendi boschivi estremi: l’impatto del cambiamento climatico
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Il primo rapporto globale sugli incendi boschivi, steso da Jones et al. per Earth System Science Data, evidenzia l’aumento delle emissioni di carbonio (+16%) e l’impatto umano grave. Dettagli su Copernicus .
Il cambiamento climatico ha contribuito a intensificare la frequenza e la gravità degli incendi boschivi a livello globale, come conferma il primo rapporto annuale sullo stato degli incendi boschivi estremi. Da marzo 2023 a febbraio 2024, gli incendi hanno bruciato 3,9 milioni di chilometri quadrati di superficie terrestre, un dato leggermente inferiore alla media delle stagioni precedenti. Tuttavia, le emissioni globali di carbonio legate agli incendi sono state del 16% superiori alla media, raggiungendo i 2,4 petagrammi di carbonio (Pg C). Questo aumento delle emissioni è stato particolarmente influenzato dagli incendi record nelle foreste boreali canadesi, che hanno registrato emissioni superiori di oltre nove volte rispetto alla media, contrastando le ridotte emissioni delle savane africane. Tra gli eventi più significativi si segnalano l’incendio più vasto mai registrato nell’Unione Europea, avvenuto in Grecia, gli incendi devastanti causati dalla siccità nell’Amazzonia occidentale e in altre zone del Sud America, nonché gli incendi mortali che hanno colpito le Hawaii e il Cile, causando rispettivamente 100 e 131 vittime. Particolarmente drammatico l’impatto umano in Canada, dove oltre 232.000 persone sono state evacuate. L’analisi del rapporto rivela che la combinazione di condizioni meteorologiche estreme e abbondanza di combustibile secco ha aumentato la probabilità di incendi in Canada e Grecia, mentre in altre regioni la minore quantità di combustibile e la maggiore soppressione diretta degli incendi hanno contenuto l’estensione delle aree bruciate. Le previsioni meteo in Canada hanno evidenziato segnali anomali già 1-2 mesi prima degli incendi, mentre in Grecia e Amazzonia gli orizzonti di prevedibilità erano più brevi. Il cambiamento climatico antropogenico ha contribuito ad aumentare significativamente la probabilità di stagioni di incendi estremi: in Canada la probabilità è cresciuta di 2,9-3,6 volte, mentre in Amazzonia l’aumento è stato tra 20 e 28,5 volte. Entro la fine del secolo, in uno scenario di emissioni medio-alte, eventi di magnitudo simile a quelli del 2023 in Canada potrebbero verificarsi 6,3-10,8 volte più frequentemente. Questo rapporto inaugura un nuovo approccio alla catalogazione e all’analisi degli incendi boschivi estremi, offrendo spunti fondamentali per i decisori politici, i servizi di gestione dei disastri e le agenzie antincendio. L’obiettivo è migliorare la resilienza della società agli incendi boschivi e promuovere misure di preparazione, mitigazione e adattamento. I dati raccolti sono disponibili per ulteriori studi e analisi a supporto delle future strategie di gestione del rischio.
Redazione