‏"Costruire il futuro", ovvero come uscire dalla crisi a partire dal settore edilizio

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Il terzo rapporto a cura dell’Osservatorio Innovazione e Sostenibilità nel settore edilizio (Oise) di Legambiente, Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, ribadisce che quella dell’innovazione e della sostenibilità è l'unica strada percorribile per il futuro. Dato che ben 7 miliardi di euro possono arrivare dai fondi strutturali per l’efficienza energetica, in Italia manca soltanto: "una cabina di regia unica in grado di guidare il settore verso i nuovi obiettivi sfruttando tutte le opportunità offerte dall’Europa e dalle nuove tecnologie, per non rischiare di perdere, come già avvenuto precedentemente, anche i fondi strutturali 2014 – 2020", come ha ricordato Cogliati Dezza di Legambiente

Grazie alle tecnologie già pronte e sperimentate, con il vantaggio di costi assolutamente sostenibili, non mancano le opportunità per ripartire dal settore edilizio verso un futuro sostenibile e capace di creare posti di lavoro. Bisogna però saper cogliere tali opportunità, questo il vero punto della questione. Il settore delle costruzioni ha registrato un declino progressivo negli ultimi anni: 700mila posti di lavoro in meno in otto anni, centinaia di imprese costrette a chiudere. Ma proprio da qui si potrebbe attuare una strategia di rilancio: formazione professionale, riqualificazione e manutenzione dell’enorme patrimonio edilizio italiano sono allora le parole d’ordine per vincere la sfida dell’occupazione e dello sviluppo: 700mila nuovi posti di lavoro a regime che possono arrivare a un milione, considerando tutto l’indotto della filiera delle costruzioni, investendo in qualità, trasparenza, formazione e innovazione. Questo, in sintesi, il risultato dell’indagine "Costruire il futuro 2014", terzo rapporto a cura dell’Osservatorio Innovazione e Sostenibilità nel settore edilizio (Oise) di Legambiente, Fillea Cgil, Feneal Uil, Filca Cisl, presentata ieri a Roma, nel corso di un convegno che ha visto la partecipazione del Vice ministro dello Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, del Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, del Presidente Regione Puglia, Nichi Vendola, del  Presidente Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, del Segretario Generale Feneal Uil, Vito Panzarella, del Segretario Generale Filca Cisl, Domenico Pesenti, del Segretario Generale Fillea Cgil, Walter Schiavella, del Presidente Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci, del  Presidente Commissione Attività Produttive, Guglielmo Epifani, di Massimo Caleo ( Deputato PD), Chiara Braga (Responsabile Ambiente PD), Enrico Borghi (Commissione Ambiente della Camera), Raffaella Mariani (Deputato PD). Una delle parole chiave è sostenibilità: dal 2021 tutta la nuova edilizia dovrà infatti permettere bollette nearly zero energy con concreti vantaggi per l’ambiente, ma anche per la qualità della vita e le tasche dei consumatori. “Quel che manca realmente – hanno dichiarato il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza ed i segretari generali Feneal Filca Fillea Vito Panzarella, Domenico Pesenti, Walter Schiavella  – è una spinta innovativa in grado di incrociare e tenere insieme le esigenze di miglior vivibilità e risparmio col tema della sostenibilità ambientale e diffusione delle fonti energetiche, col problema dell’accessibilità alla casa per le famiglie in difficoltà  e la domanda di nuovi e più adeguati spazi col tema della sicurezza sismica e idrogeologica. Occorre una cabina di regia unica in grado di guidare il settore verso i nuovi obiettivi sfruttando tutte le opportunità offerte dall’Europa e dalle nuove tecnologie, per non rischiare di perdere, come già avvenuto precedentemente, anche i fondi strutturali 2014 – 2020. Occorre soprattutto fare chiarezza e semplificare le procedure per l’accesso alle detrazioni fiscali per i condomini, per esempio, e rivedere i meccanismi dell’ecobonus per gli interventi di efficienza energetica, che pur avendo garantito risultati positivi in termini di cantieri aperti, occupazione e diminuzione dei costi in bolletta, possono essere modificati in meglio”. Il Rapporto Oise nasce proprio con l’obiettivo di aiutare la prospettiva di sviluppo e crescita del settore indicando strade concretamente percorribili attraverso l’innovazione e la formazione professionale, la scelta dei materiali e delle tecnologie, l’adeguamento normativo con l’adesione alle direttive europee. L’unico comparto in crescita è infatti quello della riqualificazione (+20% dal 2008 al 2014 secondo Ance), e la riqualificazione edilizia ha raggiunto quota + 65% del mercato delle costruzioni, ma lo sviluppo e l’innovazione richiedono un mercato trasparente e regolare, con livelli standard qualitativi elevati, nei materiali e nelle tecnologie, nelle procedure e nella scelta dei fornitori, nell’attenzione alla sostenibilità ambientale. La priorità, sostenuta con forza, è creare finalmente una cabina di regia nazionale per l’efficienza energetica in edilizia (una struttura, oltretutto, già prevista dal Decreto Legislativo 102/2014) che consenta di coordinare gli interventi necessari per mettere mano all’articolato patrimonio edilizio, superando i problemi di accesso agli incentivi e al credito, semplificando gli interventi.

Redazione Floraviva