Ortofrutta: quotazioni in graduale discesa

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Dopo i rialzi di inizio anno, causati dalle forti ondate di maltempo con neve e gelo, i mercati all'ingrosso segnalano quotazioni in graduale discesa. Si è toccato l'aumento più alto in vent'anni di serie storiche Istat, ma già da aprile i prezzi dovrebbero rientrare nella norma.

Le segnalazioni che vengono dai principali mercati all'ingrosso del Sud e Centro Italia, ovvero quelli di Sicilia, Puglia, Lazio indicano una graduale discesa dei prezzi per tutti gli ortaggi a foglia, dalle lattughe ai radicchi, per le zucchine e per le differenti varietà di cavolo, broccoli e finocchi. 
A causa delle forti ondate di maltempo, con neve e gelo, in gennaio la produzione di ortaggi e frutta aveva registrato cali produttivi nell'ordine del 30/40%. Questo aveva causato un limitato approvvigionamento dei centri distributivi all'ingrosso e dunque un innalzamento dei prezzi. I rincari di fine gennaio, registrati da Ismea, erano stati dell'ordine del 29% per i cavolfiori, del 33% per le lattughe e del 50% per i finocchi. Per le produzioni di serra si registrarono aumenti del 36% per le zucchine, del 17% per i pomodori e del 20% per i peperoni.
Oggi i numeri certificano il graduale rientro degli eccessi di gennaio, ma dimostrano anche, come sottolinea Coldiretti, come i coltivatori non riescano a usufruire degli aumenti lungo la catena della formazione del valore. Coldiretti ricorda che i rincari del 37,3% degli ortaggi freschi e del 9,4% per la frutta non riescono a coprire i danni causati da neve o gelo, stimati ormai in oltre 400 milioni.
Secondo i dati Istat i rincari del +37,3% segnano il record: l'aumento più alto mai registrato dai vegetali freschi in vent'anni di serie storiche Istat, iniziate a gennaio 1997. Gli analisti di settore rilevano che il quadro macroeconomico è ormai rientrato e già da aprile i prezzi rilevati da Istat per misurare l'inflazione dovrebbero essere nella norma. La volatilità stagionale rischia quindi di riavvicinare l'Italia allo spettro della deflazione, manifestatosi a fine 2016.
 
Redazione