Modifiche al Regolamento UE contro la Xylella fastidiosa: rafforzate le misure di prevenzione

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Modifiche al Regolamento UE contro la Xylella fastidiosa: rafforzate le misure di prevenzione

La Commissione Europea modifica il Regolamento UE 2020/1201 rafforzando la prevenzione contro la Xylella fastidiosa. Nuove specie a rischio, monitoraggio ampliato e semplificazione dei controlli sono le misure in vigore dal 1° luglio 2025.

 

La Commissione Europea ha approvato modifiche sostanziali al Regolamento di esecuzione (UE) 2020/1201 per contrastare la diffusione della Xylella fastidiosa all'interno dell'Unione Europea. Il nuovo testo normativo, frutto dell'esperienza maturata negli anni recenti, introduce misure aggiornate e più mirate per contenere l'infezione, garantendo, si legge nella nota stampa, una maggiore protezione delle piante senza aumentare il carico burocratico per gli operatori. Tra le novità più rilevanti si segnala l'estensione delle indagini annuali, che non si limiteranno più solo alle piante ospiti note, ma includeranno anche specie vegetali sospettate di poter essere infettate. Le nuove specie inserite nell'elenco delle piante da monitorare comprendono le aromatiche quali: Lavandula angustifolia (lavanda), Lavandula x intermedia, Lavandula latifolia, Lavandula stoechas, e Salvia rosmarinus (rosmarino), identificate come potenziali vettori di trasmissione del batterio Xylella fastidiosa. L'aggiornamento coinvolge anche altre piante come Acer granatense, Castanea sativa (castagno), Chenopodium album, Clinopodium nepeta, Cornus sanguinea, Fraxinus angustifolia (frassino), Grevillea rosmarinifolia, Liquidambar styraciflua, Lonicera periclymenum (caprifoglio), Mentha suaveolens (menta) e Pyracantha coccinea (pyracantha), tutte segnalate come sensibili al patogeno. In aggiunta, viene potenziato il monitoraggio dei vettori, in particolare degli insetti del gruppo Cicadomorpha, responsabili della trasmissione della Xylella alle piante. Un altro aspetto cruciale del nuovo regolamento riguarda la maggiore flessibilità concessa agli Stati membri nell'organizzazione delle indagini nelle aree non ancora colpite dalla malattia. Questa flessibilità consente di adattare i livelli di fiducia e di prevalenza del campionamento alle specifiche condizioni locali, nel rispetto delle linee guida fornite dall'EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare). Per ridurre gli oneri amministrativi, alcune misure considerate onerose o non efficienti sono state semplificate. In particolare, gli obblighi di sorveglianza nelle zone non infette sono stati rivisti, riducendo la distanza delle aree di indagine da 5 a 2 chilometri nelle aree soggette a contenimento. Le modifiche entreranno in vigore il 1° luglio 2025, offrendo agli operatori e alle autorità competenti il tempo necessario per adeguarsi alle nuove disposizioni. L'obiettivo della Commissione è rendere le misure più efficaci e facilmente applicabili, garantendo al contempo la massima protezione del patrimonio vegetale europeo.

 Andrea Vitali