Mipaaf: altri 440.000.000 € per le infrastrutture irrigue (in tutto 1,32 mld)

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Gli enti irrigui dovranno presentare i progetti entro settembre 2021. Il ministro delle Politiche Agricole Patuanelli: «oltre 1,3 miliardi per investimenti strategici nel settore irriguo. L'innovazione delle infrastrutture è fondamentale per affrontare il problema delle emergenze climatiche in agricoltura».

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) ha messo a disposizione degli enti irrigui in tutto più di 1320 milioni di euro destinati alla realizzazione di investimenti strategici nel settore delle infrastrutture irrigue.
Lo ha reso noto ieri il Mipaaf annunciando che sono stati aggiunti 440 milioni di euro agli 880 milioni già stanziati per tale voce di investimento attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), recentemente approvato dalla Commissione europea. 
Gli enti irrigui, è precisato nella nota, dovranno presentare progetti esecutivi e definitivi entro la fine del prossimo settembre. E il decreto ministeriale prevede che i progetti di investimento debbano essere presentati attraverso la piattaforma informatica Dania (che il Mipaaf gestisce in collaborazione con il Crea) dove le Regioni hanno la possibilità di esprimere una propria valutazione in funzione delle priorità di investimento. I progetti saranno classificati in base al livello di esecutività, privilegiando gli esecutivi, all'entità del risparmio idrico, alla superficie oggetto di intervento, alle tecnologie utilizzate ed ai benefici ambientali prodotti.
«Si tratta di un piano di investimenti di grande portata - ha dichiarato il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli - con cui si affronta in maniera strutturale il problema delle emergenze climatiche in agricoltura connesse ai cambiamenti climatici e si contribuisce al rilancio dell'economia del Paese, grazie all'apertura di numerosi cantieri sull'intero territorio nazionale».
«L'innovazione delle infrastrutture – ha aggiunto Patuanelli - deve diventare il presente e il domani del comparto primario. E' mia intenzione orientare l'Agricoltura 5.0 verso obiettivi di sostenibilità in sinergia con la tutela ambientale che rappresenterà la vera spinta verso uno sviluppo che sia all'altezza delle sfide del mercato globale. Spetta ora agli enti irrigui presentare progetti di qualità e di immediata cantierabilità, in modo da soddisfare le crescenti esigenze del mondo produttivo e del Paese».

Redazione