Mercato dei fiori di Pescia: da Confcommercio SOS sul rischio chiusura

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Mercato dei fiori di Pescia

Confcommercio Pistoia lancia l’allarme sul Mercato dei fiori della Toscana - città di Pescia: «deve essere messo a norma entro il giugno 2022, pena l’inagibilità, ma servono 8,6 milioni di euro». E chiede al Comune, titolare dell’immobile: «non ci sono alternative a questo maxi-investimento?», su cui peralto si è in chiaro ritardo e pare difficile trovare le risorse necessarie.  


«SOS Mercato dei Fiori: serve al più presto una soluzione per salvare il futuro della struttura e dell’economia del territorio».
E’ il grido d’allarme lanciato ieri da Confcommercio Pistoia e Prato rivolgendosi alle Istituzioni e in particolare al Comune di Pescia, che da tanti anni gestisce con la sua azienda “Mercato dei fiori della Toscana” (Mefit) la struttura per il commercio all’ingrosso di via Salvo D’Acquisto, della quale è diventato proprietario nel 2016. Una richiesta di aiuto che nasce da un ultimatum dei Vigili del Fuoco al Mefit, dove operano circa 600 operatori della filiera florovivaistica fra commercianti e produttori agricoli, riguardo alla necessità di messa in sicurezza della struttura. In sintesi, ricorda Confcommercio, «l’immobile deve essere adattato alle norme in vigore entro il 22 Giugno del 2022, pena la sua inagibilità».
Il punto è però, spiega la nota di Confcommercio Pistoia e Prato, che gli interventi che servono a rendere conforme la struttura alla normativa vigente e «a risolvere i problemi noti a tutti da tempo sulla precarietà di alcuni elementi» richiedono «8,6 milioni di euro». «Una cifra – chiosa Confcommercio - tutt’altro che semplice da rintracciare in così breve tempo, entro il quale, inoltre, deve essere presentato un progetto con un programma di lavori da realizzare».
«Siamo perplessi dal ritardo con cui viene affrontata la questione – è l’accusa dell’associazione dei commercianti - vista la consapevolezza, già da mesi, di quelle che sarebbero state le sorti del Mercato dei Fiori senza i fondi necessari per la messa a norma della struttura».
Ma «il Mercato dei Fiori deve essere salvato, Pescia deve essere salvata. Questo, infatti, non rappresenta solo un polo indispensabile per i settori legati al verde, ai fiori e alle piante, ma è anche motivo di richiamo per visitatori e operatori di tutta la Toscana. Si tratta di un’attività legata alle tradizioni del territorio e, come tale, sono tante le aziende nell’intera area che si sviluppano intorno al Mercato. Perderlo significherebbe perdere un pezzo di storia ma, ancor peggio, una parte determinante del tessuto economico cittadino, con conseguenze dure sulla sua tenuta».
Pertanto, si conclude la nota, «non possiamo correre questo rischio: trovare le risorse e programmare i lavori è adesso la priorità. È impensabile perdere altro tempo prezioso. Ma oltre a questo ci chiediamo: la via maestra del maxi-investimento, è l’unica da poter adottare? In un momento così critico come quello attuale per le imprese, è determinante valutare ogni possibile strada».
 

Redazione