Legambiente Valdinievole rilancia la "Riserva naturale dell'alta valle del Pescia"

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L'istituzione di una riserva naturale ha l'obiettivo di proteggere e promuovere uno dei territori pistoiesi più suggestivi e contribuirebbe anche alla salvaguardia della natura e delle attività umane tradizionali di quei luoghi

Purtroppo tale proposta, risalente a circa due anni fa, non ha avuto fino ad oggi nessun seguito. Legambiente Valdinievole allora rinnova la volontà di portare avanti questo progetto rivolgendosi al Sindaco di Pescia, Oreste Giurlani, e ricordandone l'importanza cruciale, soprattutto in un momento di crisi come quello attuale che vede l'Alta Valle del Pescia versare in uno stato di "abbandono e incuria". Il circolo Legambiente Valdinievole non ha dunque abbandonato l’idea di istituire l’area protetta, di cui aveva già fornito indicazione di perimetrazione e prima ipotesi di Piano di gestione. La recente conferma della presenza di una rara specie di rospo, l’Ululone appenninico (Bombina pachypus), inserito nell’allegato II della Direttiva Europea 92/43 (Direttiva Habitat), ha poi destato un vivo interesse da parte della comunità scientifica per questi luoghi. Tale specie, endemica dell'Appennino, era stata osservata nel 2004 e non più ritrovata, fino a che la scorsa primavera una ricerca, promossa da Legambiente, ne aveva scoperto un piccolo nucleo. Legambiente Valdinievole ricorda allora: "Entro il mese di marzo 2014 la Provincia, che a quanto sembra dovrebbe mantenere le proprie competenze in materia ambientale, potrà formulare alla regione Toscana la proposta di inserimento dell’area nel Programma Triennale per le Aree Protette, ma ancora prima potrebbe essere accolta l’osservazione al Piano Faunistico Venatorio provinciale che Legambiente e WWF hanno presentato. In essa si propone di istituire nell’area delle Pracchie una zona di protezione ai sensi dell’art. 14 della L.R. 3/94." In questo modo verrebbe infatti evitata la "consueta  strage di uccelli migratori" che ogni anno si verifica nell’area di crinale che si estende fra croce a Veglia e il Monte Granaio, zona in cui dovrebbe essere già imposto il divieto di caccia, in quanto in possesso di caratteristiche di valico montano che ne impongono la tutela per i flussi di uccelli in migrazione che vi si concentrano. Per Legambiente Valdinievole la realizzazione di aree protette, tradottasi in molti casi in una crescita economica con caratteristiche di qualità e sostenibilità, rappresenta un'opportunità da cogliere per tutti. Proprio questa potrebbe essere una risposta alla mancanza di lavoro, dovuta alla crisi di vari settori storici dell'economia della Valdinievole.

Redazione Floraviva