L’Associazione Florovivaisti del Comprensorio di Pescia: quadruplicate le aziende iscritte
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L’associazione, presieduta da Luca Cinelli, affronta il nuovo mandato con 30 soci produttori (pari a 80 ettari e 200 addetti) e due soci onorari, il Comune di Pescia e l’Istituto agrario Anzilotti. Il comitato tecnico è articolato in 5 comparti tipici dell’area: olivi, mimose, agrumi, piante ornamentali, vasetteria fiorita. Fra i progetti, formazione manageriale, identità digitale e presenza multilingue sul web, salvaguardia del patrimonio di competenze, marchi e disciplinari di produzione, marketing territoriale (di distretto) e dialogo con le istituzioni sul fronte normativo. Giurlani parlerà dell’associazione all’incontro del 7 aprile in Regione sulle sorti del Mefit.
Prime iniziative dei Florovivaisti di Pescia: incontro con ex dirigente del Servizio fitosanitario regionale (13 aprile) e con un ente certificatore sulla produzione biologica florovivaistica (20 aprile).
Un’aggregazione di produttori che mira a rafforzare l’immagine di Pescia come centro di eccellenza nella produzione di piante. Nata nel 2011 e subito salita alla ribalta con un premio nella categoria delle partecipazioni collettive a Euroflora, l’Associazione Florovivaisti del Comprensorio di Pescia, conclusi i cinque anni del primo mandato, volta pagina e inaugura il nuovo corso mantenendo il suo scopo originario ma con alcuni cambiamenti strategici e con prospettive molto più promettenti.
A cominciare dall’alto numero di aziende florovivaistiche che hanno aderito, passate dalle 8 di allora alle 30 (anzi virtualmente 31) di oggi: 26 di Pescia e 5 di Uzzano (ma lo statuto apre le porte anche oltre i confini della Valdinievole, ai florovivaisti dei comuni lucchesi di Altopascio e Montecarlo), per un totale di circa 80 ettari prevalentemente a coltivazione intensiva, intorno ai 200 addetti e un numero di tipologie coltivate piuttosto elevato. Si va infatti dalle produzioni di olivi (in più di 20 aziende), a quelle di piante ornamentali (17), di agrumi (8), di mimose (5), ma anche di piante fruttifere (6), di vasetteria fiorita (2), e persino di fiore reciso (1), orchidee (1) e abeti (1).
«Una serie di aziende che spaziano dal classico settore olivicolo alle piante fiorite in vaso, al vivaismo ornamentale, alla specializzazione verticale su una singola coltura – sottolinea il presidente Luca Cinelli –, aziende vive e vitali di una generazione imprenditoriale abbastanza giovane e proiettata nel futuro, spesso innovative e soprattutto diverse fra loro, perché la diversità è ricchezza e consente di rispondere meglio al cambiamento». La risposta alla campagna di adesioni «è stata positiva al 99%», ha spiegato Cinelli, e un simile raggruppamento di soggetti «non si era mai visto prima a livello locale». Segno che il settore florovivaistico del comprensorio di Pescia sembra finalmente crederci nell’aggregazione ed è determinato a fare sul serio.
Uno slancio e una compattezza che il sindaco Oreste Giurlani ha deciso di incoraggiare confermando il Comune quale socio onorario dell’Associazione Florovivaisti di Pescia, al pari dell’Istituto agrario Dionisio Anzilotti, e ospitando nella propria sala consiliare la conferenza stampa di inizio mandato. «Sono contento – dichiara il sindaco Giurlani - perché se non ci aggreghiamo, non si va da nessuna parte. E questa energia dei florovivaisti di Pescia arriva nel momento giusto, alle porte dell'incontro in Regione del 7 aprile per decidere le sorti del Mefit, incontro che sarà duro». «Porterò in Regione questa vostra iniziativa – aggiunge – perché, checché se ne dica, il settore è economicamente importante e quindi è impensabile che la Regione non investa sul mercato dei fiori di Pescia e sul rilancio del distretto, visto che io vado in regione non solo per Pescia ma per tutto il distretto». «Una volta – continua - esisteva in Regione il tavolo del florovivaismo, dove Pescia era determinante, oggi dobbiamo tornare ad esserlo ed è per questo che nei giorni prossimi nominerò un tavolo tecnico che definisca le policy di settore». «Mi piace anche pensare – ha concluso Giurlani – di riuscire a riportare una manifestazione che recuperi lo spirito della biennale del fiore.
Fra gennaio e marzo 2016 sono state portate a termine alcune modifiche allo statuto e il rinnovo delle cariche sociali, compresa, nell’ultima riunione del 22 marzo scorso, la definizione del nuovo comitato tecnico, che avrà come coordinatore il rappresentante dell’Istituto agrario Anzilotti, prof. Maurizio Giuntini – colui che, fra l’altro, dirige l’azienda agricola dell’istituto – e che sarà articolato seguendo 5 aree di specializzazione produttiva che contraddistinguono il florovivaismo pesciatino: Elena Sonnoli (area olivi), Stefano Rosellini (mimose), Davide Bonciolini (agrumi), Fabio Massei e Marco Canestrelli (ornamentali), Luca Beccucci (vasetteria fiorita). Ne faranno parte inoltre tre rappresentanti del consiglio direttivo dell’Associazione - che ha come vicepresidente Nicola Del Ministro, segretario Gianluca Ammazzini e tesoriere Nicola Giusti - quali Roberto Nannini, Juri Zagni e Riccardo Rosellini. Inoltre ci sarà un rappresentante del Comune di Pescia.
Riguardo alle cinque vocazioni produttive identificate nel comitato tecnico, Nicola Del Ministro spiega innanzi tutto che per “ornamentale” si intendono sostanzialmente «le piante da giardino o di abbellimento pubblico». «Mimose, agrumi e olivi – aggiunge Del Ministro - sono piante che non rientrano al 100% in uno schema classificato di domanda stabile e definito, in più hanno caratterizzazioni di produzione e di lavorazione peculiari. In ogni caso, si può dire che gli agrumi sono una coltura impegnativa che merita una sua categoria perché, semplificando la questione, non rientra nel concetto di giardino, se non parzialmente, in quanto è anche pianta da regalo e da hobbysmo. Insomma, è una cosa a sé, talvolta da giardino, talvolta un regalo, talvolta una pianta esotica da esibire. A Pescia ci si focalizza soprattutto sulla pianta lavorata in modo particolare, con cerchiatura e spallieratura». «La mimosa invece – continua Del Ministro - è legata a festività (festa della donna e S. Valentino) e ha un ciclo di vendita basato sulla fioritura che assorbe la quota rilevante; il residuo è alberatura da giardino. Per noi è rilevante soprattutto il primo aspetto, dunque è poco ornamentale. In più siamo specializzati nell’innesto, nostra caratteristica produttiva. Sugli olivi va precisato, infine, che la quota più rilevante per noi è l’olivo da impianto o da produzione, mentre la porzione ornamentale è una conseguenza ma non l’obiettivo produttivo primario».
Dunque le finalità dei Florovivaisti del Comprensorio di Pescia rimangono le stesse, sancite nello statuto: rimuovere i fattori che ostacolano lo sviluppo delle attività agricole e florovivaistiche in Valdinievole; realizzare iniziative di tutela e valorizzazione del ruolo e dell’immagine del florovivaismo; proporsi come punto di riferimento per le autorità locali nell’esame dei problemi legati alle attività agricole e florovivaistiche. Ma, a differenza del precedente quinquennio, in cui l’attività si era concentrata «su tematiche commerciali», con in particolare «partecipazioni in forma associata ad alcune importanti fiere di settore», come osserva il presidente Cinelli, nei prossimi cinque anni l’attività sarà a 360 gradi e con due parole d’ordine: concretezza e presenza sul territorio.
Sì, perché come spiega Nicola Del Ministro, «molte aziende di medio-piccola dimensione sono state saltate dai grandi cambiamenti degli ultimi anni e non hanno dedicato tempo e risorse sufficienti alla gestione aziendale, a parte la tecnica di coltivazione del prodotto su cui sono fortissime, e invece sono necessarie anche competenze gestionali, come ad esempio la pianificazione finanziaria». Pertanto fra le linee di azione dell’Associazione Florovivaisti di Pescia vi saranno iniziative diformazione manageriale. Inoltre, siccome la domanda sta cambiando per effetto di Internet che spazza via gli intermediari inefficienti, dovranno essere adottati «schemi di comunicazione moderni, con sito web multilingue aziendale poggiato su una piattaforma comune (sito Internet del distretto)» con il prerequisito della definizione, da parte di ciascuna impresa, di una propria identità digitale. Fondamentale sarà anche ilmarketing territoriale, con la valorizzazione delle aziende florovivaistiche che dovrà andare a braccetto con quella dei luoghi di produzione, in modo da aumentare in parallelo la notorietà di entrambi. Senza dimenticare, appunto, il dialogo con le istituzioni, «per far sì che norme e regolamenti comunali che ci riguardano siano calzanti e pertinenti, un’opportunità e non un ostacolo». Infine, dato che «il fattore chiave di successo del distretto sono sempre state le sue competenze, diffuse nelle mani degli imprenditori agricoli, in un mix di abilità tecniche ed esperienza che va preservato» come un patrimonio, saranno implementati progetti di salvaguardia di tali best practices, le quali verranno catalogate per tramandarle ma anche per migliorarle.
Come sostenuto dal neo coordinatore del comitato tecnico Maurizio Giuntini, a cui spetterà specialmente il compito di cerniera fra mondo scientifico e imprese, sarà molto importante «valorizzare il distretto, fare marketing attivamente, il che significa lavorare su marchi di prodotto legati al territorio, su sistemi di riproduzione vegetale innovativi, su manifestazioni, ma ancor prima su disciplinari di produzione, perché solo regole certe e condivise possono garantire un’offerta seria, omogenea con alti standard qualitativi, che poi è quello che oggi chiede il mercato. Altrimenti si rischia di essere risucchiati verso il basso, in un tipo di competizione che non ci qualifica e che servirebbe veramente a poco».
Giuntini conclude segnalando le prime iniziative messe in calendario dall’Associazione, che sono a carattere scientifico e pensate per addetti ai lavori, ma con la formula dell’open day aperto anche a chi non è socio, per favorire la riflessione comune sul territorio. Mercoledì 13 aprile, nella sala convegni dell’Istituto agrario Anzilotti (in orario ancora da definire), è previsto un incontro con l’ex dirigente del Servizio fitosanitario della Regione Toscana, Riccardo Russu, per analizzare insieme a lui le ricadute del Pan (Piano di azione nazionale) sui prodotti fitosanitari. Mentre mercoledì 20 aprile (in orario non ancora stabilito), nella sala Lucignolo della Fabbrica dell’Ossi, si terrà un incontro con un ente di certificazione sulla produzione biologica in ambito florovivaistico.
Redazione