L'Epa riabilita il glifosato
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L'agenzia per la protezione dell'ambiente (Epa) ha riabilitato l'utilizzo del glifosato affermando che non ci sono rischi per la salute pubblica. Intanto Bayer con l'acquisto di Monsanto deve affrontare 13mila cause negli Usa.
Nei giorni scorsi Andrew Wheeler, responsabile dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente (Epa), ha diffuso un comunicato dove si legge che «non è stato identificato alcun rischio per la salute pubblica relativo all'utilizzazione del glifosato».
Nonostante l'agenzia abbia confermato la valutazione effettuata nel 2017, ha comunque raccomandato un nuovo sistema di etichettatura del prodotto per ridurre il rischio ecologico. In particolare è stato proposto di rendere più restrittivo l'utilizzo del glifosato in presenza di corsi d'acqua e nelle giornate in cui il vento supera la velocità di 24 chilometri l'ora. Le proposte dell'Epa saranno sottoposte ad una consultazione pubblica e le nuove disposizioni dovrebbero entrare in vigore entro la fine dell'anno in corso.
L'Usda (dipartimento di Stato all'Agricoltura) si dice d'accordo con la presa di posizione dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente. «Se vogliamo nutrire 10 miliardi di persone da qui al 2050 – ha dichiarato il segretario di Stato, Sonny Perdue – abbiamo bisogno di tutti gli strumenti disponibili, compreso il glifosato. Le valutazioni dell'Agenzia sono basate su dati scientifici coerenti con le conclusioni di altri enti, secondo i quali il glifosato non è cancerogeno».
Bisogna comunque ricordare che nel 2018 la Bayer ha acquistato per 63 miliardi di dollari la multinazionale americana Monsanto e che questa è stata condannata in due occasioni da giudici americani in quanto ritenuta colpevole per non aver preso le misure necessarie, al fine di evidenziare i rischi potenziali legati all'uso dell'erbicida. Proprio dalla Bayer è uscita la notizia che sono 13.400 le procedure giudiziarie aperte negli Stati Uniti in merito alla questione glifosato.
Per la maggioranza degli azionisti, gli amministratori hanno sottovalutato i rischi giuridici dell'acquisto della Monsanto. Il risultato è stato una contrazione di circa il 40% del valore del titolo.
Secondo l'amministratore delegato della Bayer, Werner Baumann «la contrazione è esagerata e non riflette il valore reale del gruppo».
Redazione