Il vivaismo ha bisogno di più creatività per battere la nuova concorrenza

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sandro orlandini

Sandro Orlandini condivide le idee emerse durante il forum organizzato ieri dalla Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia su fisco, prevenzione fitosanitaria e ricerca, con Cespevi e Cra-Viv in prima linea. Ma aggiunge che il vivaismo ornamentale, se vuole tenere a bada nuovi competitor come la Spagna e soprattutto la Polonia, deve puntare anche sulla creatività e l’innovazione estetica, fattore essenziale per continuare a realizzare prodotti che vincano la sfida delle vendite.

«Ho molto apprezzato le idee e i suggerimenti emersi durante il forum di ieri sul vivaismo da qui al 2020. E’ necessario però sottolineare un tema che è stato sì accennato, ma non forse con la dovuta forza, benché rappresenti uno dei fattori cruciali per il futuro di tutto il florovivaismo regionale, compreso il distretto vivaistico ornamentale di Pistoia. Per vincere la sfida dei nuovi Paesi concorrenti e restare i leader del comparto a livello europeo, è necessaria anche maggiore creatività e innovazione estetica sia nella realizzazione dei prodotti che nella loro commercializzazione. Perché se le piante che produrremo non continueranno a piacere e stupire più di quelle degli altri, non basterà avere abbattuto i costi di produzione. Questo è un passo ineludibile per tenere a bada competitor come la Spagna, che, come è emerso a inizio anno alla fiera di Essen, pur essendo ancora molto indietro, sta crescendo più velocemente di noi. Oppure come la Polonia, che, come è stato messo in luce ieri nello studio di Fabrizio Guelpa di Intesa-San Paolo, è forse il concorrente più dinamico e temibile in questo momento. Cosa che ho potuto verificare io stesso visitando all’Expo di Milano lo stand della Polonia, che metteva in risalto proprio le produzioni vivaistiche polacche».
E’ quanto dichiara Sandro Orlandini, presidente di Cia Pistoia, all’indomani della sua partecipazione al forum “Vivaismo 2020” organizzato dalla Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia. Tra i temi e gli spunti che più lo hanno interessato e trovato concorde, si possono ricordare la relazione congiunta dei responsabili nazionali di Cia e Confagricoltura in materia fiscale, Massimo Bagnoli e Nicola Caputo. Ma anche la richiesta del presidente del distretto vivaistico ornamentale Francesco Mati di fare in modo che questo forum non sia una tantum, ma abbia anzi un seguito con successivi incontri a cadenza regolare per lavorare a un progetto solido e duraturo che consenta al settore di recuperare velocemente le battute d’arresto degli ultimi due anni. Altro punto essenziale è, per Orlandini, la «questione fitosanitaria, sulla quale per ora la Toscana è uscita indenne, grazie alle misure adottate, fra cui le procedure di autocontrollo. Ma su cui è bene non abbassare mai la guardia, perché può bastare un insetto a mettere in crisi un intero comparto». Infine il tema dell’innovazione e della ricerca, con in prima fila strutture quali il Cespevi di Pistoia e il Cra-Viv di Pescia. Una «innovazione» e creatività che, secondo Orlandini, deve riguardare non solo gli aspetti scientifici della produzione, ma anche l’aspetto estetico dei risultati, i prodotti, e le modalità della loro commercializzazione.

Redazione Floraviva