Gestione del rischio in agricoltura: polizze sulle serre +6% nel 2020
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Presentato il rapporto di Ismea sulla gestione del rischio in agricoltura, con i dati sulle assicurazioni agricole nel 2020. Tenuta delle polizze agricole agevolate nel comparto coltivazioni vegetali (pari a 6,1 miliardi di euro: il 72% del totale). Premi cresciuti dell’11% sul 2019. Primato del nord Italia e delle polizze sulle uve da vino (il prodotto più assicurato con 1,97 miliardi di euro). Tra le novità il Fondo pubblico di mutualità per i rischi catastrofali e gli Standard value per la verifica dei valori assicurati.
Nel 2020 si è registrato un significativo incremento delle polizze assicurative sulle strutture, principalmente serre e impianti di protezione per le colture, per un valore pari ad oltre 1 miliardo di euro e in crescita del 5,9% sul 2019.
A comunicarlo nei giorni scorsi l’Ismea, l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, che ha presentato il “Rapporto sulla gestione del rischio in agricoltura 2021” con i dati dell’anno scorso sulle assicurazioni agricole, realizzato in collaborazione con il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
«I numeri della campagna assicurativa 2020 – si legge nel comunicato di Ismea - indicano una sostanziale tenuta del mercato delle polizze agricole agevolate, con valori per oltre 6,1 miliardi di euro nel solo comparto delle coltivazioni vegetali (-0,1% sul 2019), rappresentativo del 72% del totale». «Complessivamente – continua la nota -, considerando anche le polizze zootecniche e quelle contro i danni alle strutture aziendali, si è andati oltre la soglia degli 8,5 miliardi di euro (stime ISMEA sui dati trasmessi dalle compagnie assicurative), con una crescita dello 0,4%». Ma nelle assicurazioni specifiche del comparto zootecnico, per lo più destinate alla copertura dei rischi sanitari (1,3 miliardi), si è verificata una riduzione dell’1,5%.
«L'evoluzione dei costi assicurativi nel 2020 - rivela ancora Ismea - ha confermato la tendenza già riscontrata nelle precedenti campagne. Per le colture vegetali i premi hanno raggiunto il più alto livello di sempre (557,8 milioni di euro), con un balzo dell'11% rispetto al 2019. Ai massimi storici anche la tariffa media applicata dalle compagnie, che nel 2020 ha superato per la prima volta la soglia del 9%».
Per territori, «il primato, in termini di valori assicurati, spetta alle regioni settentrionali (Veneto, seguito da Emilia-Romagna e Lombardia), che, limitatamente alle polizze sulle colture vegetali, concentrano il 79,5% del totale nazionale. Tuttavia, mentre il Nord cede qualche decimo di punto, continua a rafforzarsi la partecipazione delle regioni del Mezzogiorno, comprese le Isole, che dal 10,6% del 2019 hanno superato nel 2020 l'11,2% di incidenza, massimo degli ultimi cinque anni. Invariata la quota del Centro Italia, al 9,3%».
«A concentrare i maggiori valori – precisa Ismea - sono ancora le polizze sulle uve da vino, in assoluto il prodotto più assicurato, con 1,97 miliardi di euro, in crescita dello 0,5% sul 2019. Numeri significativi si registrano anche per mele e riso, rispettivamente con 672 e 430 milioni circa, seguiti dal mais da granella e dai pomodori da industria».
«L'importanza del tema della gestione del rischio, a fronte degli eventi sempre più ricorrenti associati ai cambiamenti climatici – si osserva - ha stimolato il dibattito anche in sede di riforma della PAC, evidenziando l'esigenza di affiancare al tradizionale sistema delle polizze agevolate, dati i limiti di capacità assuntiva, uno strumento innovativo costituito da un Fondo pubblico di mutualità circoscritto ai rischi catastrofali (gelo, siccità e alluvione). Il sistema della gestione del rischio registra da quest'anno anche l'importante novità degli Standard Value, elaborati dall'ISMEA e approvati dal MIPAAF. Si tratta di parametri introdotti per la verifica dei valori assicurati, quale elemento di semplificazione nelle procedure amministrative per la gestione del sostegno a favore delle aziende agricole.
Redazione