Geotermia Toscana: nuovo accordo Floramiata e Enel Green Power

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Nonostante i tagli alla geotermia imposti dal governo è stato siglato il nuovo accordo da Luigi Parisi (responsabile geotermia Enel Green Power) e Marco Cappellini (amministratore delegato di Floramiata). Con questo accordo Floramiata ridurrà i costi di riscaldamento di circa 10 volte rispetto ai tradizionali combustibili fossili. Riscaldare le serre con il calore geotermico infatti consentirà un risparmio di circa 50mila tonnellate all’anno di anidride carbonica e grandi vantaggi economici che renderanno Floramiata più competitiva sui mercati. L’accordo prevede l'aumento del calore geotermico ceduto da Enel Green Power all'azienda floricola dell’Amiata per un totale di 175mila Mwh termici annui.

Attualmente la fornitura prevede 175 mila Mwh termici annui a prezzi vantaggiosi (circa 10 volte in meno rispetto al costo dei combustibili fossili), che garantiscono a Floramiata grosse economie produttive e d’investirne i ricavi in tecnologie produttive, nell’occupazione ed essere quindi più competitiva. Floramiata oggi conta di oltre 27 ettari di serre riscaldate e più di 100 dipendenti ai quali si aggiungono anche gli addetti stagionali. Frutto dell’accordo tra Enel Green Power e Floramiata è la sigla di un ulteriore contratto che prevede l’inizio a breve dei lavori per la realizzazione del teleriscaldamento residenziale nel comune di Piancastagnaio. Purtroppo - si legge nella nota stampa- nonostante i benefici che questa fonte di calore naturale produce nei territori in cui viene applicata, la geotermia in Toscana rischia di subire pesanti contraccolpi dal governo, che dopo aver tagliato gli incentivi di cui il settore godeva, ora vorrebbe escludere dal piano di investimenti Fer2 i finanziamenti per la geotermia tradizionale. Sull’argomento è intervenuta Federica Fratoni, assessore all’ambiente di Regione Toscana: «Non introdurre nel Fer2 i finanziamenti per la geotermia a media e alta entalpia sarebbe quanto di più irresponsabile l’esecutivo possa mettere in campo in materia di fonti rinnovabili. Dimostrando in questo modo di calpestare i diritti di migliaia di lavoratori, di non dare alcuna importanza al tema dello sviluppo sostenibile e di piegare qualsiasi politica di sviluppo alla mera propaganda elettorale, scellerata e distruttiva».
I tagli del governo giallo-verde contro la geotermia sono infatti in linea con le proteste che i comitati toscani dell’Amiata da anni mettono in campo per contrastare le centrali geotermiche dell’Enel. In Toscana Enel Green Power gestisce il più antico complesso geotermico del mondo e detiene il know how della geotermia che esporta in tutto il pianeta: delle 34 centrali geotermoelettriche (per un totale di 37 gruppi di produzione) di Enel Green Power, 16 sono in provincia di Pisa; 9 a Siena per 10 complessivi gruppi di produzione; altre 9 a Grosseto per un totale di 11 gruppi di produzione. Enel ha sempre sostenuto, sorretto dagli studi scientifici, che si tratta di energia pulita. Proprio nei giorni scorsi la Regione ha varato la nuova legge sulla geotermia che prevede di potenziare il sistema di monitoraggio della qualità dell’aria e del funzionamento degli impianti. Punta inoltre a garantire la massima utilizzazione possibile dell’energia residua, assicurandone l’impiego di almeno il 50% di quanta prodotta annualmente, nonché dell’anidride carbonica emessa, in una percentuale pari ad almeno il 10%.

Redazione