FierAgricola inaugura con sconto (16%) energia Mipaaf_Enel

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maurizio martina

Tornare ad essere competitivi grazie alla riduzione dei costi di produzione: nel giorno inaugurale di Fieragricola a Verona, il ministero delle Politiche agricole e Enel hanno firmato un protocollo di collaborazione per l’efficienza energentica.

Grazie a questo accordo tra Enel Energia, Coldiretti e Agrinsieme, la bolletta energetica a carico degli allevamenti di bovini da latte e da carne, diminuirà, e non di poco. Un risparmio che dipende dalle dimensioni dell’allevamento e che oscilla tra il 10% e il 16% sul costo della quota energia. Il protocollo di collaborazione è stato siglato dal ministro Maurizio Martina e dal direttore della Country di Enel, Carlo Tamburi.
Con questo accordo Enel inizierà anche un progetto di efficientamento energetico a favore degli allevamenti e delle aziende agricole perché, come spiega Tamburi «il primo passo per la riduzione dei costi è proprio l’efficienza». Per Martina è uno dei molti passi compiuti negli ultimi tre mesi per dare ossigeno al comparto latte: «Sappiamo - dice il ministro - che il nodo dei costi di produzione rimane uno dei fronti sul quale dobbiamo concentrare gli sforzi per dare futuro a più di 120mila imprese che allevano bovini da latte e da carne. Quello che abbiamo costruito con Enel è un modello innovativo di collaborazione che siamo pronti, come ministero, a replicare anche con altre compagnie del comparto energia. Dopo gli interventi sulla tutela del reddito degli allevatori e il rafforzamento degli strumenti per il credito, mettiamo un altro importante tassello nella strategia di intervento per il settore».
Il tema della competitività dell'agroindustriale e delle prospettive del made in Italy è stato il punto focale del forum di Fieragricola. Secondo Luigi Scordamaglia, presidente di Federalimentare l'aggregazione di filiera, la sostenibilità e le innovazione sono alla base del modello vincente dell’agroalimentare italiano e aggiunge: «Finalmente il nostro Paese ha messo concretamente al centro dell’economia il settore agroalimentare, puntando in maniera strategica e moderna alla sua affermazione, sia come strumento di rilancio dell’occupazione giovanile del Paese sia come leva di crescita sui mercati internazionali. Dopo la positiva esperienza di Expo stiamo portando con successo il nostro modello, fatto insieme di made in Italy e di made with Italy, in giro per il mondo: in Africa, grande protagonista di questa fiera e presto in Argentina, con il nostro presidente del Consiglio, in Iran, Russia e Kazakistan con il ministro Martina».
Secondo Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti, «l’Italia ha sviluppato un modello di agricoltura unico al mondo, basato sulla distintività. Le nostre produzioni si distinguono per legame con il territorio, sostenibilità, tipicità e qualità. Il futuro non sarà produrre di più, ma migliorare l’accesso al cibo del maggior numero possibile di abitanti della Terra». Anche Paolo De Castro, presidente della commissione Agricoltura al Parlamento europeo continua su questo punto, affermando che laa qualità dei prodotti agricoli italiani è una condizione necessaria ma non sufficiente, in quanto bisogna saperla portare in giro dove c’è domanda e dove la possono pagare. Continua auspicando una nuova organizzazione per distribuire le catene di prodotti, in quanto, la crescita dell’export agroalimentare italiano (nel 2015 ha raggiunto i 36 miliardi) è straordinaria ma non basta. Basti vedere la crescita della Germania che è doppia, noi, infatti, siamo solo sesti come valore dell’export. Conclude dicendo: «Gli altri Paesi non hanno la nostra qualità. Per questo è necessario rivedere la nostra capacità organizzativa. Dobbiamo essere più offensivi, più presenti. Anche a Bruxelles».

Redazione Floraviva