Fallimento di Floramiata: la Regione chiede rapidità nella domanda di cig in deroga e nella cessione
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Il consigliere per il lavoro di Rossi, Gianfranco Simoncini, ha annunciato che incontrerà questa settimana il curatore fallimentare dell’azienda florovivaistica Floramiata e i sindacati. Intanto la Cgil di Siena e zona Amiata, inizialmente pessimista sulle sorti di azienda e lavoratori, apprezza le ultime mosse della Regione, ma chiede trasparenza nelle modalità di assunzione dei 50 lavoratori per l’esercizio provvisorio e garanzie di risorse strategiche a sostegno di eventuali piani di rilancio industriale.
La Regione Toscana si muove per aiutare a risolvere la crisi di Floramiata, azienda florovivaistica di Piancastagnaio dichiarata fallita il 9 ottobre dal Tribunale di Siena, che ha però disposto l’esercizio provvisorio dell’attività di impresa sotto la guida del curatore fallimentare.
La settimana scorsa è arrivata la notizia che la Regione ha già valutato come accoglibile la cassa integrazione in deroga per i circa 200 dipendenti rimasti senza lavoro e ammortizzatori sociali, visto che per 52 di essi è stato deciso il rientro al lavoro, nel contesto dell’esercizio provvisorio, per il mantenimento della piante già in produzione (fra cui le stelle di Natale). E il consigliere del presidente Enrico Rossi per il lavoro, l’ex assessore Gianfranco Simoncini, ha convocato per mercoledì 21 ottobre un incontro con il curatore fallimentare dell’azienda nel quale chiederà «certezze sui tempi del percorso per la cessione dello stabilimento Floramiata» e rapidità nella «presentazione della domanda per la cassa integrazione in deroga per i lavoratori». La Regione si auspica infatti che si tenga conto del peso fondamentale di Floramiata nell’economia del territorio, che rende questa vertenza di rilevanza nazionale, e che in ragione di ciò i tempi per l’apertura del bando e per espletare le pratiche di gara per l’individuazione dei possibili acquirenti e investitori siano i più brevi possibili.
Dopo l’incontro con il curatore e le amministrazioni del territorio, Simoncini si confronterà con i sindacati per verificare il percorso intrapreso per salvare Floramiata ed insieme a ciò verificare gli strumenti di protezione sociale attivabili per i lavoratori che ad oggi non possono rientrare al lavoro.
In una nota stampa della Cgil di Siena e dell’Amiata uscita il 15 ottobre sulla rassegna sindacale “rassegna.it”, all’indomani della dichiarazione di fallimento di Floramiata, si leggeva: «si chiude così la più grande azienda florovivaistica italiana a causa di una dissennata gestione imprenditoriale, ma anche per una sottovalutazione della condizione in cui versava l’impresa e, per questo, è una dura sconfitta per tutto il territorio amiatino. Tuttavia questo è il momento di un grande senso di responsabilità collettiva evitando di esternare ingannevoli promesse di rioccupazione basate sul nulla, come purtroppo abbiamo visto in questi giorni nella stampa locale». «Bisogna prendere atto – continuava la nota - che Floramiata Servizi è fallita e che un nuovo futuro produttivo per l'azienda non è né certo né scontato. Per questa ragione, a partire dalle istituzioni locali, tutti i soggetti coinvolti devono contribuire al fine di creare le condizioni per un reinsediamento imprenditoriale di prospettiva che si ponga come obiettivo il recupero dei posti di lavoro ad oggi perduti. Per questo non possiamo illuderci né illudere nessuno con false promesse: prendiamo atto che ci aspetta un periodo problematico che dovremmo affrontare con determinazione e responsabilità. Facciamo appello alle istituzioni e agli enti coinvolti nel consentire un primo urgentissimo approdo di questa vicenda: trovare risorse per forme di sostegno al reddito così da evitare che la perdita dei posti di lavoro si trasformi in vero dramma sociale per molte famiglie e in perdita delle professionalità del territorio».
Nelle ultime ore invece, a seguito delle mosse annunciate dalla Regione Toscana, Cgil Siena e Amiata è uscita con una nota stampa più positiva, che sembra correggere un po’ il tiro rispetto al pessimismo precedente. «Diamo atto alla Regione Toscana – si legge su rassegna.it - di aver riconfermato grande attenzione ed operato velocemente per mettere a disposizione della procedura concorsuale della Floramiata Servizi l'ammortizzatore sociale che altrimenti non sarebbe stato possibile utilizzare. Si tratta di capire a questo punto il grado di copertura che verrà messo a disposizione con questo strumento, ma non abbiamo mai dubitato del fatto che la Regione avrebbe messo il massimo impegno per non lasciare soli i lavoratori e il territorio amiatino. Le nostre richieste e le sollecitazioni delle istituzioni locali hanno trovato una rinnovata attenzione nell'ente regionale che ora impegna gli organi della procedura fallimentare in un rapido lavorio diretto a presentare le richieste di intervento necessarie».
«La questione quindi – continua però il sindacato alludendo anche alle polemiche sorte tra i lavoratori rimasti fuori quando sono stati scelti i 52 che sono stati fatti rientrare in azienda per la fase di esercizio provvisorio – rimane concentrata sulla stessa procedura anche in ordine ai criteri con cui si stanno facendo e si faranno le assunzioni nel periodo di transizione definito necessario per provare a trovare una soluzione imprenditoriale futura per Floramiata. Chiediamo massima trasparenza per quelle assunzioni e fin da ora rivendichiamo la necessità che qualsiasi eventuale soluzione imprenditoriale che si dovesse palesare possa essere conosciuta e se ne possa apprezzare il piano industriale in particolare per verificarne le ripercussioni occupazionali. Chiediamo a tutte le istituzioni di vigilare anche perché vengano garantite quelle risorse strategiche per lo sviluppo che possono fare la differenza per la soluzione di questa vicenda».
Redazione Floraviva