Export distretti agroalimentari toscani 2021: +14,2% (vivaismo +30,6%)

in Notizie
Monitor Intesa Sanpaolo sull'export dei distretti agroalimentari della Toscana - vivaismo

Nell’ultimo Monitor dei distretti toscani di Intesa Sanpaolo i dati a fine 2021 dell’export nel macro-settore agroalimentare (Vini dei colli fiorentini e senesi – Olio toscano – Florovivaismo Pistoiese), che ha raggiunto 1,83 miliardi di euro: +14,2% sul 2020 e +18,2% sul 2019, seconda maggiore crescita settoriale percentuale rispetto al periodo pre-Covid. L’export del distretto vivaistico pistoiese, pari a 377 milioni di euro nel 2021, è quello salito di più nel macro-settore rispetto al 2019: +40,6%. Mentre quello dell’olio toscano, pari a 639 milioni di euro, è cresciuto dell’11,8% sul 2019, ma è calato dell’0,2% rispetto al 2020. Il direttore regionale di Intesa SanPaolo Nocentini: «i numeri del 2021 ci descrivono un sistema economico in ripresa. Oggi l’aumento dei costi di produzione legati all’approvvigionamento di energia e delle materie prime e le tensioni geopolitiche modificano il contesto»; il gruppo supporterà l’economia con un programma sulle iniziative del PNRR, mettendo a disposizione a livello nazionale oltre 400 miliardi di euro di nuovi finanziamenti a medio-lungo termine, di cui 270 a favore del mondo delle imprese. 

 
Nel 2021 le esportazioni dei distretti della Toscana sono cresciute del 29,1% sull’anno precedente toccando i 21,2 miliardi di euro, valore superiore del 3,8% rispetto ai livelli pre-Covid. Nello stesso periodo i tre distretti toscani del macro-settore agroalimentare monitorati dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo – vale a dire “Vini dei colli fiorentini e senesi”, “Olio toscano” e “Florovivaismo di Pistoia” – hanno registrato un rialzo inferiore sul 2020, pari al +14,2%, ma nettamente maggiore del rialzo generale dei distretti toscani rispetto al livello del 2019: +18,2% (contro appunto il +3,8%). L’agroalimentare ha avuto la seconda performance positiva sul 2019, subito dopo il macro-settore dei “mezzi di trasporto”, che ha segnato un +34,7% grazie alla crescita dei distretti della camperistica della Val d’Elsa (+40,5% sul 2019) e della Nautica di Viareggio (+29,1%).
E’ quanto emerge nella nota trimestrale di marzo 2022 del “Monitor dei distretti della Toscana”, che arriva coprire tutto l’anno 2021, stilata dall’economista Sara Giusti a partire da dati Istat. Un rapporto in cui vengono confermati risultati positivi per il macro-settore agroalimentare «con esportazioni superiori al 2019 in tutti i distretti», dal momento che «i Vini dei colli fiorentini e senesi (+14,8% rispetto al 2019) rafforzano le relazioni con il mercato nordamericano che costituisce circa la metà delle vendite all’estero (+2,2% verso 2019; +15,3% verso il 2020), il distretto dell’Olio toscano conferma il livello del 2020 con circa 640 milioni e una crescita del 12% rispetto al 2019, e il Florovivaismo di Pistoia, dopo la buona tenuta nel 2020 (7,6%), rafforza ulteriormente la crescita nelle esportazioni (+30,6% nel 2021) in modo diffuso verso tutti i principali mercati di sbocco e in particolare europei».
All’interno dell’agroalimentare, il Florovivaismo di Pistoia, raggiungendo a fine 2021 la cifra di 377 milioni di euro di export, è quello dei tre distretti toscani che ha fatto meglio: +40,6% sul 2019. Grazie soprattutto al +43,6% sul 2019 delle esportazioni florovivaistiche in Francia del 2021, che hanno raggiunto il valore di 123 milioni di euro, e al +57,6% dell’export nel Regno Unito, con buona pace di Brexit, che ha consentito di raggiungere i 46 milioni di euro a fine 2021. Anche se in termini percentuali la crescita maggiore rispetto all’anno pre-pandemia è stata quella dell’export verso l’Olanda, salito del 67,4% (raggiungendo i 27 milioni di euro nel 2021).
Riguardo all’Olio toscano, esso ha registrato l’anno scorso esportazioni per 639 milioni di euro, per via di un calo nel 2021 rispetto al 2020 pari a -0,2%: con la maggiore riduzione in valore assoluto negli Stati Uniti, dove l’export è sceso a 259 milioni di euro (-4,8%) e il peggior calo percentuale, pari a -16,7%, nel Regno Unito, dove si è scesi a 45 milioni di euro (e forse in questo caso può avere influito negativamente la Brexit).
Infine, sulla voce più grossa dell’export distrettuale agroalimentare toscano, il Distretto dei Vini dei colli fiorentini e senesi, va evidenziato che le migliori performance relative le ha fatte segnare l’export verso la Germania: salito a fine 2021 a 76 milioni di euro, grazie a un +30,5% rispetto al 2019. Mentre il maggiore mercato di sbocco, gli Usa, non hanno ancora recuperato i livelli pre-pandemia: fermandosi a 304 milioni di euro, che equivale a -0,8% sul 2019, ma che significa una forte ripresa, del +17%, rispetto al tonfo del 2020, l’anno pandemico.
«I numeri del 2021 ci descrivono un sistema economico in ripresa, con le imprese toscane capaci di valorizzare le filiere di prossimità. Oggi l’aumento dei costi di produzione legati all’approvvigionamento di energia e delle materie prime, insieme alle tensioni geopolitiche internazionali modificano il contesto e spingono l’intero sistema ad adoperarsi per mantenere accesi i motori delle imprese - ha commentato Tito Nocentini, direttore regionale Toscana e Umbria di Intesa Sanpaolo in una nota del 4 aprile -. Ad esse il nostro Gruppo offre nuove misure finanziarie immediate, soprattutto per le PMI energivore e quelle il cui fatturato potrebbe risentire maggiormente di un calo delle esportazioni, oltre ad accompagnarne gli investimenti verso la transizione digitale, ambientale ed energetica. Nell’arco del Piano d’Impresa 2022-2025 intendiamo supportare l’economia reale con un programma dedicato alle iniziative del PNRR, mettendo a disposizione oltre 400 miliardi di euro di nuovi finanziamenti a medio-lungo termine, di cui 270 a favore del mondo delle imprese».
 

L.S.