Domani piantiamo alberi per aiutare il Pianeta
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Questa l’iniziativa lanciata su Facebook dal regista Alessandro Jodorowsky che dichiara «seminiamo o piantiamo tutti un albero per l’Amazzonia, riequilibriamo la tragedia degli incendi con un atto mondiale psicomagico». Anche il presidente dell’Associazione Italiana Vivaisti Luca Magazzini dichiara: «finito il tempo in cui si delega il nostro futuro all'azione degli stati che deve comunque esserci. Il nostro futuro è oggi». Mentre Stefano Mancuso, neurobiologo vegetale di fama mondiale dice che ci stiamo giocando il futuro: «La deforestazione è un crimine contro l’umanità. Dobbiamo mettere piante ovunque, ce ne vogliono tantissime per salvare il pianeta dalle conseguenze del cambiamento climatico». In molti si stanno mobilitando per contrastare gli effetti negativi dovuti ai numerosi incendi che stanno devastando grandi aree boschive. Amazzonia, Africa, Sardegna, tanto per citarne alcuni. La voglia di aiutare il pianeta ha portato le persone a piantare o seminare nuovi alberi. Ma qual'è il modo giusto di farlo?
Il regista Alessandro Jodorowsky ha lanciato la proposta su Facebook: «Il 7 Settembre, seminiamo o piantiamo tutti un albero per l’Amazzonia, riequilibriamo la tragedia degli incendi con un atto mondiale psicomagico».
Piantare alberi può contrastare i devastanti effetti degli incendi. Ma come farlo nel modo corretto? E' preferibile scegliere piante da frutta o che fanno parte della flora meditterranea, metterle in un vaso sul nostro balcone, curarle e annaffiarle per tutto l'inverno e poi in autunno, dopo le prime piogge, travasarle in piena terra, in un posto protetto, continuando a curarle soprattutto durante la prima estate. Questo perchè se il 7 settembre piantiamo un albero in campagna senza innaffiarlo, sicuramente morirà. Da noi fa ancora molto caldo.
Oltre al regista Jodorowsky, anche altri hanno lanciato appelli per aiutare il pianeta. Il presidente dell’Associazione Italiana Vivaisti Luca Magazzini che plaude all’iniziativa dichiara: «finito il tempo in cui si delega il nostro futuro all'azione degli stati che deve comunque esserci. Il nostro futuro è oggi. E’ in quello che facciamo o non facciamo. Quindi - continua Magazzini - facciamo subito, senza esitare la cosa giusta e contorniamo la nostra esistenza di piante, di colori e profumi. Forse non sarà sufficiente a frenare la decafenza del pianeta; ma almeno avremo il coraggio di guardare negli occhi i nostri bambini».
Stefano Mancuso, neurobiologo vegetale di fama mondiale dice che ci stiamo giocando il futuro: «La deforestazione è un crimine contro l’umanità. Dobbiamo mettere piante ovunque, ce ne vogliono tantissime per salvare il pianeta dalle conseguenze del cambiamento climatico. Tecnicamente ed economicamente non costerebbe nulla e i vantaggi che ne avremmo in termini ambientali, estetici di salute e psichici sarebbero incommensurabili. Senza le piante la Terra sarebbe una sterile palla di roccia, quindi non possiamo farne a meno. Senza le piante non ci sarebbe l’acqua perché la temperatura della Terra sarebbe così elevata da farla evaporare. E poi, è grazie alla traspirazione delle piante nella foresta amazzonica che si formano le nuvole, le perturbazioni e tutti i componenti del ciclo dell’acqua che a sua volta garantisce in tutto il mondo la pioggia, e quindi la vita, ciò che beviamo e mangiamo. Senza la vegetazione la Terra sarebbe come Marte».
Redazione