Distretto floricolo: servono nuovo presidente e nuove strategie
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Dopo Flora Toscana anche Cia Pistoia risponde all’appello di Giurlani per il rilancio del Distretto. Sandro Orlandini è d’accordo col sindaco sul coinvolgimento di tutti i Comuni ad alta vocazione florovivaistica del territorio distrettuale pistoiese e lucchese e sul ruolo strategico del Mercato dei fiori della Toscana – città di Pescia. A Valter Incerpi dice: «condivido la necessità di ripensare la strategia distrettuale, ma ricordandosi che nell’approccio di Agrinsieme la produzione si aiuta considerando tutti i segmenti della filiera».
Il presidente di Cia Pistoia Sandro Orlandini risponde all’appello per il rilancio del Distretto floricolo interprovinciale Lucca Pistoia del sindaco di Pescia Oreste Giurlani, che nei giorni scorsi ha chiesto alle associazioni di categoria e ai Comuni ricadenti nel territorio distrettuale, a cominciare da quello di Viareggio, di partecipare al rinnovamento del distretto, divenuto non prorogabile sia perché il mandato del Comitato di distretto è scaduto da fine 2014 sia perché sta per essere approvata una nuova legge regionale sui distretti che cambia le regole del gioco. Il presidente di Cia Pistoia, aderendo all’appello di Giurlani, replica anche alle dichiarazioni del direttore di Flora Toscana Valter Incerpi, che qualche giorno fa si è detto d’accordo con il sindaco di Pescia sulla necessità di far ripartire su nuove basi il Distretto floricolo interprovinciale, ma ha messo nero su bianco alcune indicazioni su come procedere al rilancio che, a parere di Orlandini, hanno bisogno di alcune integrazioni, a cominciare dal ruolo da attribuire al Mefit (Mercato dei fiori della Toscana – città di Pescia) all’interno delle politiche distrettuali e dall’impossibilità di mettere al centro la produzione senza considerare anche tutto il resto della filiera floricola sino al momento delle vendite ai consumatori.
«Stiamo con il sindaco Giurlani – afferma Sandro Orlandini – nel suo tentativo di coinvolgere e chiamare a partecipare al ripensamento del distretto floricolo interprovinciale non solo le associazioni degli agricoltori, ma anche i sindaci degli altri Comuni ad alta vocazione florovivaistica presenti nel territorio distrettuale, perché ovviamente il piano di sviluppo del distretto floricolo, che sarà obbligatorio con la nuova legge regionale dei distretti, li riguarderà direttamente». «D’accordo con il sindaco di Pescia – prosegue Orlandini – anche sul fatto che all’interno delle nuove politiche distrettuali il Mefit non potrà più essere trascurato, ma anzi dovrà assumere un ruolo fondamentale. La scelta fatta dalla Regione a fine 2016 di dare sostegno finanziario al Mefit per l’adeguamento strutturale e di partecipare alla cabina di regia per il suo business plan parla chiaro in tal senso».
«Riguardo alle dichiarazioni alla stampa del direttore di Flora Toscana – aggiunge Orlandini – condividiamo il suo invito al presidente uscente Marco Carmazzi a convocare presto una riunione per avviare il rinnovamento del Distretto, reso indispensabile anche perché il suo mandato è terminato da oltre 2 anni, e che ci sia bisogno di “ripartire su nuove basi”. Ma proprio per questo vogliamo precisare due punti (oltre al già citato ruolo strategico del Mefit): 1) nell’approccio di Agrinsieme (il coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari) la produzione si può aiutare davvero solo considerando tutti i segmenti della filiera; 2) per una nuova strategia del distretto che sia al passo coi tempi lo studio sulla logistica di Lucense del 2012, cioè di cinque anni fa, non deve costituire la fotografia di riferimento, ma solo un utile spunto per nuove indagini. A parte queste due integrazioni, concordiamo con lui».
Redazione