Del Ministro sul Centro di Ricerca del Padule: "sciacalli e avvoltoi lo vogliono chiuso"

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“Lancio un appello ai comuni e alla Provincia: entrate nel Centro di Ricerca per continuare a farlo vivere, non per chiuderlo”. Così ha concluso la sua conferenza stampa di stamani Maurizio Del Ministro, presidente di Legambiente Valdinievole e membro del CDA del Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio che da diverso tempo è oggetto - secondo Del Ministro - di numerosi attacchi “da parte di sciacalli e avvoltoi che vorrebbero vedere il Centro chiuso”.
Nel corso della conferenza, Del Ministro ha illustrato quali sono le criticità legate al Centro, evidenziandone principalmente tre. La prima è legata al destino dell’immobile che oggi ospita il Centro. Finora questo era stato concesso in comodato d’uso dalla Provincia di Pistoia, che ne detiene la proprietà, ma con il trasferimento alla Regione delle competenze in materia di ambiente, è difficile dire cosa succederà. L’ipotesi più “generosa” vorrebbe che la Regione facesse pagare l’affitto della struttura. Quella meno ottimista parla invece della chiusura del Centro e dell’apertura, in suo luogo, di una Consulta del Padule che - secondo il presidente di Legambiente - “non funzionerà, esattamente come tutti gli enti simili presenti in Italia”.
Le altre criticità evidenziate sono legate principalmente a questioni politiche: in primo luogo, la Regione avrebbe promesso già dal 2010 circa 30.000€ di contributi la cui erogazione è stata rimandata di anno in anno, senza che poi venissero effettivamente stanziati. “Questo crea un potenziale problema per quanto riguarda il bilancio consuntivo del 2015 - ha spiegato Del Ministro - in quanto nel bilancio di previsione erano stati contati anche quei soldi, ma poi effettivamente non sono mai arrivati. Non sarà un problema eccessivo, ma è pur sempre un problema”.
In secondo luogo, un altro problema è rappresentato dall’uscita di molti comuni dal CDA del Centro, dovuto - secondo Del Ministro - allo “tsunami mediatico” che si è creato intorno alla questione. “Nei venti anni in cui esiste il centro - ha continuato il presidente di Legambiente - sono state svolte attività turistiche, ludiche e ambientali, anche grazie al lavoro di volontari che con passione e competenza hanno garantito un’attività impagabile e irripetibile. Nello stesso periodo sono sorte un sacco di beghe a cui sarebbe ora di porre fine”.
Nei prossimi giorni Del Ministro incontrerà singolarmente i sindaci di tutti i comuni della Valdinievole e della Valdelsa, con lo scopo di farli rientrare nel consiglio d’amministrazione allontanando così polemiche e spettri di chiusura. Il primo sindaco a ricevere visita sarà quello di Larciano, “un comune importantissimo per il Centro”, come ha dichiarto Del Ministro.
Altri comuni sono già dentro - Buggiano e Montecatini, entrati da poco, ma anche Monsummano, Pieve a Nievole, Fucecchio e Cerreto - e l’auspicio degli addetti ai lavori è che con l’entrata di Pescia, che sembrerebbe prossima, si possa dare un segnale forte a quelli che Del Ministro definisce “avvoltoi”.
Una nota finale riguarda il bilancio del 2016 che - ci ha tenuto a precisare il presidente di Legambiente - è la dimostrazione che il Centro non ha bisogno dei fondi regionali, grazie anche ai finanziamenti di privati (la CMSA ha contribuito con 30.000€) rendendo così possibile che la struttura non gravi per neanche un euro sulle tasche dei cittadini.

Redazione Floraviva