De Michelis: «discreto impulso nelle vendite di fiori, ma molto saliti i costi»

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Alla vigilia di Ognissanti il presidente della federazione “Florovivaismo” di Confagricoltura Luca De Michelis ha dichiarato che «il mercato si sta riavviando ma siamo distanti dai livelli pre-pandemia» e che c’è il problema del forte incremento dei costi di produzione, con «difficoltà a trovare torbe e vasi, sempre più costosi», e dell'aumento di gas e gasolio per le serre. Ecco le varietà più vendute e i prezzi dei crisantemi all’ingrosso della scorsa settimana.  

«Le imprese segnalano un discreto impulso nelle vendite, che con la pandemia avevano subito un brusco arresto dovuto all’azzeramento di cerimonie ed eventi».
E’ quanto dichiarato il 30 ottobre scorso, alla vigilia delle festività dei Morti e dei Santi, facendo riferimento alle vendite dei produttori, dal presidente della Federazione Nazionale di Prodotto (FNP) “Florovivaismo” di Confagricoltura, Luca De Michelis. Nella nota di Confagricoltura si afferma che la tradizione dei fiori recisi per ricordare i morti «è una tradizione tipicamente italiana, con la Liguria, il Veneto, la Campania, la Toscana, il Lazio, la Puglia e la Sicilia che rappresentano i mercati più importanti» e che in queste festività di inizio novembre i fiori più richiesti sono, «oltre ai fiori tipici del periodo, come i crisantemi, anche i ciclamini».
«Con la ripresa degli eventi e delle cerimonie, il mercato, a piccoli passi, si sta riavviando – ha sostenuto Luca De Michelis –, tuttavia siamo ancora distanti dai livelli pre-pandemia e rimangono ancora molti problemi, in primis quello dell’approvvigionamento di materiali come torbe e vasi, che fatichiamo a trovare e sono sempre più costosi. Un altro problema è il forte aumento dei costi di produzione, soprattutto per quanto riguarda gas e gasolio per il riscaldamento delle serre e i macchinari di lavorazione».
Per la ricorrenza dei defunti, precisa la nota di Confagricoltura, quest’anno le varietà più vendute di crisantemi sono state Spider, Ping Pong, Elena, Snow Down, Turner e Multifiore. I prezzi sono risultati sostanzialmente stabili o in lieve aumento per i maggiori costi di produzione. Le ultime quotazioni sul mercato di Sanremo davano il prezzo all’origine per i crisantemi Uniflora a 0,84 euro per stelo; per i Multifiore, 0,53 euro/stelo. Sulle piazze di Napoli ed Ercolano si andava da 0,42 a 0,45 per i Multifiore e 0,55 euro per gli Uniflora, in aumento rispetto alla settimana precedente. Stabili le quotazioni di Pescia, con 1 euro per gli Uniflora e 0,44 per i Multifiore. (Fonte: Ismea – prezzi all’origine, franco azienda).
«La Liguria e la Toscana – ha affermato il presidente della FNP “Florovivaismo” di Confagricoltura De Michelis - esportano quasi il 90% della produzione; in Sicilia c’è il più grande produttore europeo di crisantemi recisi; a Pistoia una grande tradizione vivaistica, senza considerare la notorietà a livello internazionale raggiunta dalle aziende italiane nella creazione e nella manutenzione del verde. Sono italiani anche i più grandi ibridatori europei di rose. Eppure siamo la Cenerentola dell’agricoltura per la promozione del florovivaismo Made in Italy».
Oggi, si conclude la nota, nonostante l’inevitabile flessione dovuta al Covid-19, il comparto rappresenta un valore alla produzione di 3 miliardi di euro e un saldo attivo della bilancia commerciale di oltre 400 milioni di euro, per un totale di 27mila imprese che danno lavoro a oltre 110 mila addetti.

Redazione