Convegno di Assofioristi su albo professionale e abusivismo

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In programma il 18 ottobre a Roma nella sede di Confesercenti, il Convegno nazionale di Assofioristi ha per temi: “Formazione ed albo professionale del Fiorista - esperienze legislative europee a confronto” e “Abusivismo commerciale e repressione”. Interviene anche il presidente di Federfiori (Confcommercio). [Foto di Eddie Mars da Wikipedia]

«Sono ormai mature le condizioni per presentare un progetto di legge unitario per la regolamentazione della figura professionale dell'imprenditore fiorista».
E’ quanto si legge nell’attacco del comunicato con cui Assofioristi (aderente a Confesercenti) annuncia il convegno nazionale di giovedì 18 ottobre (dalle 9,30 alle 13) a Roma presso la sala Nori in via Nazionale 60, in cui, dopo i saluti dei presidenti di Confesercenti Marco Venturi e di Assofioristi Mario Salicato, saranno affrontati i due aspetti centrali riguardanti un esercizio ben regolamentato dell’attività di fioraio o fiorista.
Alle 10,20 si terrà infatti una tavola rotonda sul tema “Quale futuro per l'imprenditore fiorista. Formazione ed albo professionale - esperienze legislative europee a confronto", a cui parteciperanno fra gli altri le deputate Catia Polidori (Commissione attività produttive commercio e turismo della Camera) e Susanna Cenni (Commissione agricoltura), Alberto Manzo (dirigente del Ministero politiche agricole alimentari e forestali) e Giovanni Di Fede (assessore alla pubblica istruzione della Provincia di Firenze).
Seguirà un dibattito, intitolato “Abusivismo commerciale e repressione”, su una delle ragioni per cui è ritenuta necessaria la regolamentazione e creazione di un albo professionale. Fra gli intervenuti, oltre a un rappresentante del Comando generale della Guardia di Finanza, il presidente di FederfioriConfcommercio, Carlo Sprocatti, e Stefano Martinelli, della Presidenza nazionale di Assofioristi.
Le due associazioni professionali dei fioristi unite, dunque. A dimostrazione del fatto che la questione è calda e capace di mobilitare tutto il comparto. Lo confermano i toni del testo del comunicato di Assofioristi, che prosegue così: «è tempo di adeguare la nostra professione a quella degli altri Paesi della Comunità Europea, come ad esempio la Germania, l'Olanda ed il Belgio che prevedono un'adeguata formazione professionale per la figura del fiorista».
«La nostra Associazione – continua il comunicato - da anni si batte per valorizzare la figura professionale del fiorista che negli ultimi anni è stata completamente sottovalutata, per non dire umiliata dalle continue liberalizzazioni che hanno contribuito soltanto a sviluppare l'abusivismo commerciale, rendendo questo settore appetibile anche a settori che nulla hanno a che vedere con la correttezza economica. In Italia tutti, ma proprio tutti, possono vendere fiori: associazioni onlus, agricoltori, aziende produttrici che vendono a coloro che non hanno partita Iva, soggetti che non hanno la competenza per farlo, perché da una parte non esiste un efficiente sistema di controllo, e dall'altra non c'è una legge di riferimento che individui e determini i soggetti che possono espletare tale attività».
«I nostri imprenditori – conclude il testo di Assofioristi - chiedono rispetto ed attenzione per un comparto che conta oltre 16 mila Aziende e che dà lavoro a migliaia di famiglie. Riteniamo una legge che definisca le competenze urgente e doverosa, dal momento che per svolgere l'attività di fiorista occorre preparazione, competenza, qualificazione scolastica ed un'apposita preparazione istituita con corsi regionali».

L.S.