Confagricoltura teme di disperdere il lavoro di Expo. "Manca ottica integrata di filiera"

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vigna di leonardo

“Serve un impegno forte per sfruttare le opportunità che si sono create grazie a Expo. Ci stiamo già occupando del  ‘dopo-Expo’ facendo tesoro di questi sei mesi di intenso lavoro. Expo, per Confagricoltura, non è stata solo una vetrina ma anche l’occasione di incontri d’affari delle aziende con buyer internazionali, di definire uno sviluppo multisettoriale”. Lo hanno detto il vicepresidente di Confagricoltura Ezio Veggia ed il direttore generale Luigi Mastrobuono, incontrando a Palazzo Italia ed al Padiglione Vino una delegazione di parlamentari delle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato.
 
Confagricoltura ha ricordato come, non a caso, “Coltiviamo capolavori” sia stato il claim della presenza di Confagricoltura ad Expo, valorizzato dal Cubo multimediale e dalle tante iniziative svolte alla Casa degli Atellani – Vigna di Leonardo, dove il meglio dell’imprenditoria agricola del nostro Paese ha incontrato altre realtà simbolo dei saperi italiani.
 
“La carta vincente di Expo non è tanto l'orgoglio agricolo, ma l'universalità dell’agricoltura come questione di base di assetti economici molto più complessi – ha osservato il direttore generale Mastrobuono -. Temi che non si affrontano mettendo in mostra le curiosità dei prodotti, o soffermandosi solo  sulla difesa del made in Italy. L'universalità del tema agricolo ci restituisce la responsabilità di lavorare dentro i meccanismi delle politiche economiche e non solo di quelle agricole”.
 
“L'attuale assetto della rappresentanza – ha proseguito il vicepresidente Veggia - non è in grado di raccogliere l'eredità dell'Expo se non trova ragioni di forte integrazione; serve una cooperazione su tutti gli aspetti che hanno trainato la manifestazione: alimentazione, paesaggio, risparmio energetico, uso delle risorse, consumo del suolo, innovazione tecnologica. Se l'agricoltura riuscirà a riportare le sue tematiche all’interno di un ragionamento di filiera, quindi in un’ottica di politiche economiche e non solo agricole, si riuscirà a cogliere quanto di diverso abbiamo letto in Expo. L'invito che rivolgiamo alle Commissioni parlamentari è di favorire una nuova visione del settore che si muove in un’ottica integrata”.
 
Redazione Floraviva