Bene l’export del florovivaismo italiano nel 1° trimestre del 2017
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Segni + sia in valore che in volume per l’export di “fiori recisi”, di “fogliame e fronde” e di “piante, alberi e arbusti” rispetto al 1° trimestre 2016. Ismea sottolinea il balzo in avanti delle esportazioni extra-Ue dei fiori recisi: +32% in valore, +22% in volume. Rilevanti anche il +49% in quantità e + 24% in euro delle fronde.
Risultati positivi in tutte e tre le categorie principali di prodotti per l’export del florovivaismo made in Italy nel 1° trimestre del 2017: “fiori recisi”, “fogliame e fronde”, “piante, alberi e arbusti”. Anche se ci sono stati in alcuni sotto comparti dei dati col segno meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso: il -0,7% in valore delle esportazioni di fiori recisi all’interno dell’Unione europea, la riduzione del volume di fronde e fogliame esportato fuori dall’Unione europea e i cali delle quantità esportate nelle sotto categorie “piante da interno” (-3,8%) e “piante da pien’aria” (-18,4%).
E’ quanto emerge dal rapporto (ricavato da dati Gta-Eurostat) sull’andamento del commercio di piante e fiori nel primo trimestre del 2017 che l’Ismea ha reso noto il 18 luglio scorso, mettendo in evidenza in particolare il salto in avanti delle esportazioni fuori dai confini dell’Unione europea dei fiori recisi: + 32% in valore e + 22% in volume di merci; mentre il risultato totale dell’export di fiori recisi italiani è stato di +3,3% in valore e +6,9% in volumi o quantità. In risalto anche il balzo di fogliame e fronde, saliti in quantità del 49% e in valore del 24%. La categoria “piante, alberi e arbusti”, che vale più del 70% dell’export florovivaistico italiano in euro, stando ai dati forniti da Ismea, ha registrato un rilevante +15,4% in valore e +2,8% in quantitativi.
Entrando più nel dettaglio, Ismea si sofferma fra l’altro sulla «crescita delle esportazioni dell’Italia di fogliame e fronde verso alcuni paesi importanti come i Paesi Bassi e la Germania, sia in valore sia in volume». Mentre «per i fiori recisi al contrario è aumentato l’import dai Paesi Bassi soprattutto in valore (+2,4%) ed anche da altri paesi come la Spagna, la Francia e l’Austria».
Ecco infine i risultati, in volumi (numeri di pezzi), di alcuni fiori significativi. I gladioli esportati sono cresciuti del 5,4%, mentre quelli importati sono scesi del 10,5% attestandosi a meno della metà dei gladioli esportati. Sono aumentate dell’8% le esportazioni di rose, mentre sono diminuite le importazioni del 5,7%, anche se le prime sono ancora meno del 5% delle seconde. Le orchidee esportate sono cresciute dell’1,7%, mentre quelle importate si sono ridotte del 4,2%, pur rappresentando le prime nemmeno il 2% delle seconde. Riguardo ai garofani, si è registrata una diminuzione sia dell’export (-18,4%) che dell’import (-19%). Infine i crisantemi hanno segnato un -24,9% nelle esportazioni e un +17,2% nell’import.
L.S.