Aumenta il prezzo dei crisantemi dal 5% al 10% con punte del 20%

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Prezzo dei crisantemi mediamente in aumento dal 5% al 10%, con punte del 20% per il multifliore proveniente da Napoli, seppur i partenopei abbiano avuto un calo produttivo appena del 2%. La causa? La minor produzione (Viareggio -3%, Pescia -10%) generata dal protrarsi dell’eccezionale caldo di qest’anno. A questo vanno aggiunti i costi accessori per la selezione del prodotto. Si conferma la preferenza nei clienti verso il crisantemo multifiore rispetto al fiore singolo. Questo è appunto quanto riferisce l’istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA) che spiega ancora: la valutazione generale sull’andamento del mercato floricolo, a pochi giorni dalle ricorrenze di novembre, è moderatamente positiva per la quasi totalità delle aziende di produzione monitorate da Ismea.
Rispetto allo scorso anno, relativamente alle varietà dei crisantemi, non si osservano novità di rilievo, con la conferma di una netta preferenza per il multifiore a discapito del fiore unico. La stagione estiva, caratterizzata da temperature particolarmente elevate, soprattutto a luglio e agosto, ma anche in alcune settimane di settembre, ha influenzato la fioritura delle specie coltivate in pieno campo, rallentandone la maturazione. Si avverte una generale riduzione delle quantità disponibili a livello nazionale e, in talune zone, anche della qualità dei crisantemi, che ha comportato un maggiore impegno selettivo in azienda.
L’insieme di tali fattori ha determinato un generale aumento dei prezzi di vendita (+5/10% in media su base annua), con rincari del 9% per le varietà Dalia e Pallina, del 12% per la Spider e con punte del più 20% per il crisantemo multifiore di produzione napoletana.
La vendita all’ingrosso è iniziata un po’ in sordina nei primi giorni di ottobre, ma ha poi recuperato soprattutto al Centro-Nord grazie ad una crescente vivacità della domanda. Rispetto allo scorso anno il ritardo produttivo ha spostato il grosso dei volumi verso la fine di ottobre favorendo il mantenimento degli standard di freschezza fino al dettaglio.
Confidando in un’evoluzione climatica positiva, la merce - ormai quasi tutta nelle mani dei distributori - dovrebbe esaurirsi a ridosso delle ricorrenze dei Santi e dei Defunti. La produzione è stimata in calo dell’8% in Liguria e del 2-3% in Versilia (Toscana). Nell’ordine dei 3 punti percentuali anche la flessione prevista nel Napoletano, contro un meno 10% atteso nel comprensorio di Pescia (Toscana).
Ismea segnala inoltre che il clima, in talune zone, ha influito negativamente sulla lunghezza dello stelo e sulla grandezza del bocciolo delle varietà a palla.
Se nelle regioni del Centro-Nord gli operatori si mostrano ottimisti, nel Meridione, dove la ricorrenza dei Santi e dei Defunti è più sentita, la debolezza della domanda che ha caratterizzato buona parte dell’anno potrebbe ancora condizionare il mercato.
Nonostante l’aumento dei prezzi potrebbe pertanto verificarsi, nel Sud Italia, un effetto negativo sui fatturati determinato da un temuto calo dei volumi di vendita.
 

 

Sett.42/15

Sett.43/15

Sanremo

0,74

0,71

Pescia

0,37

0,38

Viareggio

0,55

 

Napoli

0,36

0,38

Roma

0,68

0,72

Terlizzi

0,36

0,36

Pompei

0,38

 

Redazione Floraviva