Apicoltura a rischio estinzione: dumping, adulterazione, specie aliene e crisi climatica
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Miele a basso costo e adulterato da Cina e Ucraina, invasione di specie dannose e impatti del cambiamento climatico stanno distruggendo l’apicoltura europea. Lancia l’allarme Jean-Pierre Martin, apicoltore del nord della Francia, con gli altri apicoltori supportati da Copa-Cogeca che vedono lontano l’obbiettivo prefissato al 2030 di eliminare la contraffazione.
In attesa dell’incontro del Consiglio per l'Agricoltura di novembre, Copa-Cogeca, l’organizzazione rappresentativa degli apicoltori europei, ha denunciato lo scandalo del miele adulterato e chiesto all'Unione Europea misure più efficaci. Nonostante i controlli più stringenti e la revisione della Direttiva sul Miele avviata dall’UE, l’obiettivo di eliminare le contraffazioni entro il 2030 è ancora lontano. Tra le soluzioni proposte, gli apicoltori spingono per un sistema di tracciabilità che monitori l’intera filiera e un’etichettatura obbligatoria che indichi con precisione il paese d’origine e la percentuale di ciascuna provenienza, senza deroghe. La crisi è aggravata dalle importazioni di miele a basso costo da paesi come Cina e Ucraina. Nel primo semestre del 2024, il prezzo medio del miele importato nell'UE è sceso a €2,17 al chilogrammo, con il miele cinese venduto a soli €1,28 al chilo, ben al di sotto dei costi di produzione europei che si aggirano tra i €3 e €4 al chilo. Questo dumping mette in ginocchio l’apicoltura europea, causando un accumulo di scorte invendute. Oltre al valore economico, l'apicoltura è fondamentale per l’impollinazione, cruciale per l’agricoltura e la biodiversità. Gli apicoltori richiedono misure di sostegno a livello nazionale e un impegno deciso dagli Stati membri dell’UE, sperando che il prossimo incontro del Consiglio per l'Agricoltura porti a soluzioni concrete e durature per garantire la sostenibilità del settore.
Andrea Vitali