Agroalimentare italiano: investimenti rocord, ma alta dipendenza dalle importazioni
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Presentato il Rapporto ISMEA 2024 alla presenza del Ministro Lollobrigida: “Investimenti in agricoltura per rafforzare l’Italia del domani”
L’agroalimentare italiano continua a crescere, con risultati positivi sul fronte dell’autosufficienza alimentare e dell’export. Tuttavia, permane una forte dipendenza dalle importazioni in filiere chiave, un tema cruciale emerso durante la presentazione del Rapporto ISMEA 2024 svoltasi ieri alla presenza del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. I progressi e le criticità dell’agroalimentare italiano:secondo il rapporto sono, il tasso di approvvigionamento generale del settore che si è attestato al 99,2% nel 2023, indicando un miglioramento nella capacità produttiva interna. Ma questo dato, apparentemente vicino all’autosufficienza, nasconde significative vulnerabilità in alcune filiere strategiche, come mais, soia, frumento e carne bovina, che dipendono fortemente dalle importazioni. Tra i prodotti maggiormente importati troviamo caffè, olio extravergine d’oliva, mais e soia, con tassi di approvvigionamento nazionali rispettivamente dello 0% per il caffè e del 32% per la soia. In particolare, la dipendenza dall’Ucraina per il mais e dal Brasile per la soia evidenzia il rischio legato alla concentrazione delle forniture in paesi geopoliticamente fragili. Mentre per l'oilo di Oliva la dipendenza è del 50% .
Un modello di sviluppo per il futuro lo dichiara durante l’evento, il Ministro Lollobrigida ha sottolineato l’importanza degli investimenti come pilastro della crescita: “Nel Rapporto sull'agroalimentare italiano presentato oggi da ISMEA parlano i dati, che vedono in questi due anni risultati eccezionali: uno è quello della crescita del nostro export, maggiore rispetto agli ultimi anni, ma il dato più importante è quello degli investimenti che crescono del 43,5%. Un modello di sviluppo che ricerca non il consenso di oggi, ma i risultati per l'Italia del domani.” Gli investimenti hanno rafforzato il settore agroalimentare, che oggi rappresenta oltre il 15% del PIL nazionale e quasi il 17% del valore aggiunto agricolo europeo, dimostrando una resilienza superiore rispetto alla media europea.
Dipendenze critiche e strategie future : la crescente vulnerabilità delle filiere italiane è accentuata da fattori geopolitici, climatici e sanitari. Ad esempio, l’industria pastaria dipende per il 44% dal grano duro importato, mentre la carne bovina registra un tasso di approvvigionamento del 40%, con l’85% delle importazioni provenienti dalla Francia. Anche l’olio extravergine d’oliva è fortemente legato alle forniture spagnole, che coprono quasi il 50% del fabbisogno nazionale. A tal proposito, Sergio Marchi, Direttore Generale di ISMEA, ha evidenziato: “Il rapporto ISMEA ha riservato quest’anno un ampio approfondimento volto all’identificazione delle catene di fornitura maggiormente vulnerabili. La questione della strutturale dipendenza dall'estero di alcune filiere chiave è un tema su cui il Governo sta lavorando attraverso il Fondo per la Sovranità Alimentare.”
Conclusioni a Livio Proietti - Presidente ISMEA "Con questa seconda edizione del Rapporto sull'agroalimentare italiano, ISMEA conferma l'obiettivo di produrre con cadenza annuale un'analisi consolidata dello "stato di salute" del settore, si tratta di una pubblicazione attenta e rigorosa che vuole fornire uno strumento agevole di lettura e comprensione dei fatti, ancora più rilevante nel contesto attuale, dominato da incertezza sia sotto il profilo macroeconomico che sul fronte internazionale. Mettere a fattor comune, in una visione d'insieme, il nostro patrimonio di analisi e monitoraggio ci consente di fornire gli strumenti per interpretare i fenomeni e far si che gli operatori del settore possano cogliere opportunità di crescita e consolidamento, a tutto vantaggio della performance complessiva del sistema agroalimentare nazionale".Il Rapporto ISMEA 2024 si conferma quindi uno strumento strategico per comprendere lo stato dell’agroalimentare italiano e le sue sfide future. Il consolidamento della filiera interna e una maggiore diversificazione delle forniture rappresentano le prossime sfide per il settore, per garantire non solo una crescita sostenibile ma anche una maggiore sicurezza alimentare.
Redazione