Agricoltura, caporalato e lavoro nero. Remaschi: servono norme europee e nazionali
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"Non si possono fare sconti a chi fa caporalato, a chi sottomette e sfrutta le persone. La presa di posizione è ferma e netta, i valori della Toscana sono da sempre quelli dell'accoglienza, della solidarietà, del rispetto dei diritti." Così l'assessore all'agricoltura della Regione Toscana, Marco Remaschi, che oggi ha partecipato a Grosseto al convegno organizzato da Fai Cisl (la federazione agricola, alimentare, ambientale, industriale) sul tema " Caporalato e lavoro nero: una macchia da estirpare per un lavoro a misura d'uomo e per un'agricoltura di qualità."
"Dobbiamo contrastare in ogni modo – ha ribadito Remaschi - il lavoro nero e il caporalato. E' un fenomeno che riguarda la Toscana in maniera molto minore rispetto ad altre zone italiane, ma dobbiamo comunque tenere presente che esiste. E' un fenomeno che richiede grandissima attenzione – ha aggiunto ancora - da parte delle istituzioni e della politica, ma anche da parte delle organizzazioni datoriali e dei sindacati. Un fenomeno che danneggia i lavoratori che vengono sfruttati ma crea anche concorrenza sleale nei confronti delle aziende che rispettano le regole e i contratti." Quanto ai rimedi Remaschi ha sollecitato l'attenzione a livello europeo, oltre che nazionale. "Questi fenomeni – ha osservato – si acutizzano durante i periodi di crisi, periodi nei quali la globalizzazione mette le aziende, sopratutto quelle più piccole, in difficoltà, facilitando il ricorso a mezzi non legali come il lavoro nero. Per questo si deve agire a livello europeo e nazionale, predisponendo meccanismi di premialità che vadano a vantaggio delle aziende virtuose e puniscano quelle che invece violano le regole."
Redazione Floraviva