Accordo "Mais in Italy" fra Confagricoltura e Sygenta

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Siglata l'intesa tra Syngenta e Confagricoltura per rilanciare la filiera del mais italiano: «Dobbiamo recuperare terreno, e il protocollo “Mais in Italy” punta proprio a valorizzare le produzione di mais italiano, migliorandone la qualità e la produttività al fine di promuovere la produzione interna rispetto alle importazioni» così spiega il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, che dichiara di non aver paura di fare accordi con una multinazionale.

L’accordo “Mais in Italy” siglato lo scorso sabato, durante il "Food & Science Festival" di Mantova, tra la multinazionale svizzera Sygenta e l’associazione agricola Confagricoltura punta dunque a migliorare qualità, quantità e redditività dei produttori nel rispetto della sostenibilità. Una vera e propria alleanza sul campo per rilanciare la filiera del mais italiano, vittima di una perdita di superficie del 40% nel giro di un decennio. 
«La produzione nazionale di mais non solo ha perso il 40% delle superfici negli ultimi 10 anni, ma nello stesso tempo ha visto l’Italia quintuplicare le importazioni - ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti -. Dobbiamo recuperare terreno, e il protocollo “Mais in Italy” punta proprio a valorizzare le produzione di mais italiano, migliorandone la qualità e la produttività al fine di promuovere la produzione interna rispetto alle importazioni. Non abbiamo alcuna paura a dialogare e confrontarci con una multinazionale, perché vogliamo favorire l’innovazione e in genere i progressi della tecnica e della scienza in agricoltura e coniugare la tutela dell'ambiente con la produzione di beni primari».
Negli anni, ha ricordato Cesare Soldi, presidente dell'Associazione maiscoltori italiani (Ami), «sono state diverse le cause che hanno portato alla crisi della produzione del mais, dai fattori meteo climatici, al dimezzamento del valore degli aiuti diretti assicurati dalla Pac, dal rallentamento del miglioramento genetico ai problemi derivati dalla piralide e le micotossine, per arrivare a quotazioni di mercato del tutto insoddisfacenti».
Il protocollo “Mais in Italy” si articola in una serie di buone pratiche agricole e ambientali, attuabili in più passi, che comprendono la protezione del seme, la fertirrigazione a goccia, il ricorso al precision farming e l'utilizzo sostenibile degli agrofarmaci. «Applicando il protocollo – ha precisato Francesco Scrano, Marketing Head di Syngenta Italia – lo scorso anno in un'azienda agricola in provincia di Milano abbiamo quadruplicato i profitti rispetto alla media e aumentato del 18% la disponibilità nell'utilizzo del trinciato per biogas in una realtà del Veneziano».

Redazione