A Macfrut la filiera del castagno, pari a 57.000 t con Campania leader
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A Rimini alla fiera Macfrut (3-5 maggio) debutta la filiera del castagno con 9 aziende. Produzione italiana a 57.000 tonnellate, Campania prima per superficie.
Secondo i dati Fao, nel mondo si producono oltre 2.300.000 tonnellate di castagne e marroni, di cui in Europa poco più di 220.000 tonnellate, pari a circa il 10%. In Italia nel 2022, secondo i dati Istat, la produzione di castagne e marroni è stata di circa 57.000 tonnellate raccolte su una superficie superiore ai 36.000 ettari.
La castanicoltura e la filiera del castagno saranno per la prima volta protagoniste a Macfrut, dal 3 al 5 maggio 2023 al Rimini Expo Centre, con 9 aziende in rappresentanza dell’intera filiera: dalla produzione e difesa fitosanitaria sino alla raccolta, confezionamento e immissione del prodotto (fresco e trasformato) nel mercato. L’iniziativa nasce dal CSDC (Centro di Studio e Documentazione sul Castagno) di Marradi con il lavoro di squadra di Elvio Bellini e Luciano Trentini, quest’ultimo coordinatore delle aree dinamiche in fiera.
Come sottolineato dagli organizzatori, il castagno è «apprezzato dai consumatori grazie alle peculiari caratteristiche e alla sua versatilità» e «si presta a essere commercializzato e consumato come prodotto fresco nel classico periodo autunnale e invernale, da ottobre a febbraio, ma non solo». Inoltre «non ha stagioni e una volta trasformato può essere consumato tutto l’anno: dalle castagne secche bianche intere alle farine, dai marrons glacés alle creme di castagne e di marroni, e non mancano pasta e biscotti». Senza dimenticare che «dal punto di vista salutistico assume una particolare importanza perché è un frutto che non contiene glutine, quindi molto adatto a coloro che soffrono di celiachia».
I castagneti produttivi si collocano fra le specie frutticole più importanti dopo nocciole (84.000 ettari), arance (83.000 ettari), pesche e nettarine (66.000 ettari), mandorle (53.000 ettari) e uva da tavola (45.000 ettari). La Campania è la prima regione per superficie produttiva, con un peso sul totale nazionale del 44% e un aumento, rispetto al 2016, del 60%. Seguono la Calabria con il 20%, il Lazio con il 12%, la Toscana con il 9% e l’Emilia Romagna con il 7% (fonte Istat, 2021).
Castagne e marroni arrivano sulle tavole del 27% delle famiglie italiane, che consumano una quantità pari a circa 2,3 kg di prodotto fresco, per una spesa complessiva di poco superiore agli 11 euro. Numeri che attestano ancora un basso indice di penetrazione e aprono ampi spazi di mercato.
Il Centro di Studio e Documentazione sul Castagno, in collaborazione con l’Accademia dei Georgofili di Firenze, si è fatto promotore dell’iniziativa che mira a proporre il castagno europeo (Castanea sativa) come Patrimonio UNESCO dell’Umanità.
A Macfrut la castanicoltura sarà presente anche nell’area del campo prova (padiglione A1), dedicata al settore frutticolo grazie alla presenza degli operatori del settore vivaistico. A corredare l’area anche una serie di incontri e convegni alla presenza di esperti e produttori, per conoscere tutte le novità del comparto.
Gli espositori della filiera del castagno presenti a Macfrut sono l’Azienda Agricola Vivaio "Valle Oscura”, il Centro di Studio e Documentazione sul Castagno, il Distretto della Castagna e del Marrone della Campania, FACMA, AGEM Frutta, GEA, MITICA, l’Associazione dei Castanicoltori dell’Emilia-Romagna e ALPA Calabria.
Redazione