A Cibus un agroalimentare già in crescita coglie la spinta del Recovery Plan
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Dal 31 agosto al 3 settembre a Parma 20^ edizione di Cibus: circa 2 mila espositori e 500 nuovi prodotti. Il nostro export agroalimentare a +11% nel I semestre. Il ceo di Fiere di Parma Cellie: «parleremo della omnicanalità, dei rapporti fra territori e imprese in Italia e all’estero, delle start-up che stanno innovando l’offerta food & beverage». Al Convegno inaugurale il ministro Di Maio, al convegno sulle indicazioni geografiche il ministro Patuanelli, mentre all’assemblea di Federalimentare intervento del presidente di Confindustria Bonomi.
Apre a Parma martedì 31 agosto la ventesima edizione di Cibus, la fiera organizzata da Fiere di Parma e Federalimentare, che si chiuderà venerdì 3 settembre. Slittata dal 2020 a causa della pandemia, offrirà l’occasione al settore agroalimentare per proporre i nuovi prodotti sui mercati nazionale ed esteri e per avvantaggiarsi della ripresa economica beneficiando anche della spinta del Recovery Plan.
L’agroalimentare ha sostenuto i consumi alimentari degli italiani durante il lockdown e sta aumentando, anche nel primo semestre del 2021, i suoi livelli produttivi, come quelli dell’export, cresciuto dell’11%. Espongono in fiera quasi 2.000 aziende con migliaia di marchi e oltre 500 nuovi prodotti. «Attesi decine di migliaia di operatori esteri e top buyer dall’Italia, dall’Europa e dai Paesi d’oltremare» fanno sapere inoltre gli organizzatori.
«Da troppo tempo i responsabili acquisti della distribuzione nazionale e internazionale non incontravano i loro fornitori, non si recavano presso le facilities e i territori – ha dichiarato Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma – Inoltre anche le fiere dovevano essere all’altezza dei loro clienti che da febbraio 2020 non si sono mai fermati continuando non solo a produrre, ma anche a innovare». «A Parma dal 31 agosto – ha continuato Cellie - si torna dunque a fare fiere in Italia, per dimostrare ai mercati come si possa continuare a innovare, contribuire all’ambiente, conquistare nuovi mercati esteri e battere la contraffazione. A Cibus parleremo della omnicanalità, ovvero l’integrazione tra gli acquisti offline e on line, del rapporto tra territori e imprese in Italia e all’estero, delle start-up che stanno concretamente elaborando l’evoluzione dell’offerta food&beverage, di cosa sia effettivamente la filiera agroalimentare italiana, cioè un patrimonio delle decine di migliaia di imprese che dal dopoguerra hanno portato in tutto il mondo i nostri brand e i nostri prodotti, molti dei quali Dop e Igp».
La fiera consentirà alle aziende alimentari di riprendere in presenza il dialogo con i buyer, mai interrotto ma limitato al virtuale. Dunque una fiera di grande peso e rilevanza, come ha sottolineato Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare: «questa edizione di Cibus è simbolica per il nostro settore alimentare perché, come prima grande manifestazione fieristica a tornare in presenza, dimostra che il comparto del food&beverage ha tutte le carte in regola per trainare la ripartenza. E il raggiungimento dell'obiettivo di 50 miliardi di export agroalimentare entro la fine dell'anno è, in questo senso, un segnale forte. Cibus sarà dunque un momento di confronto sul settore, con uno sguardo alle opportunità, ma anche alle minacce che rischiano di danneggiare le nostre eccellenze e da cui dobbiamo assolutamente difenderci. Soprattutto però Cibus rappresenta un nuovo avvio per tutte le aziende dell'industria alimentare che hanno resistito durante la fase pandemica e che ora possono tornare a proporre i prodotti Made in Italy al mondo, certe di trovare dall'altra parte sempre più consumatori in sempre più Paesi».
Cibus sarà inaugurato dal convegno di apertura, alle 10,45, con la partecipazione di rappresentanti dell’industria alimentare, dell’agricoltura e della distribuzione moderna, e del mondo politico e istituzionale, tra cui: Luigi Di Maio, ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; Stefano Bonaccini, presidente della Regione EmiliaRomagna, Federico Pizzarotti, sindaco di Parma; Carlo Maria Ferro, presidente ICE; Ivano Vacondio, presidente Federalimentare; Gino Gandolfi, presidente di Fiere di Parma; Alberto Frausin, presidente Federdistribuzione; Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe; Marco Travaglia, vice presidente Centromarca, Francesco Avanzini, direttore generale Conad; Marco Pedroni, presidente Coop Italia; Giorgio Santambrogio, amministratore delegato del Gruppo Végé.
Nel primo pomeriggio della prima giornata si terrà l’assemblea di Federalimentare, cui parteciperanno i capitani dell’industria alimentare e dove interverrà Carlo Bonomi, presidente di Confindustria ed altri relatori quali Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura; Ettore Prandini, presidente di Coldiretti; Dino Scanavino, presidente di Cia - Agricoltori Italiani; Giorgio Mercuri, presidente Alleanza Cooperative Agroalimentari; Franco Verracina, presidente Copagri; Fabio Pompei, ceo di Deloitte Central Mediterranean.
Tra i vari convegni, di particolare importanza quello che si terrà nella mattinata del 1 settembre, intitolato “Il Made in Italy agroalimentare e le Indicazioni Geografiche: le strategie per spingere la crescita” (si veda il programma completo dei convegni). In quella occasione, verrà delineata l’importanza delle IG italiane, sempre più richieste non solo sul mercato interno, ma anche sui mercati esteri. Il convegno sarà coordinato dall’europarlamentare Paolo De Castro e vi parteciperanno: Cesare Mazzetti e Mauro Rosati, presidente e direttore della Fondazione Qualivita; Cesare Baldrighi, presidente di Origin Italia; Riccardo Deserti, direttore del Consorzio Parmigiano Reggiano; Claude Vermont des Roches, presidente di Origin International; Pietro D’Angeli, direttore generale CLAI; Antonio Auricchio, presidente Afidop. Nella seconda parte del convegno, dopo una relazione di Nomisma su quanto distribuzione e finanza fanno per le Indicazioni Geografiche, interverranno il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli; Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad; Giampiero Maioli, responsabile del Crédit Agricole in Italia.
Grazie all'attività di incoming, che quest'anno prevede anche un programma su misura per i top buyers italiani, si attendono 3000 operatori selezionati, di cui il 50% esteri. L’impegno del Governo italiano e dell’ICE Agenzia è stato di fondamentale importanza sia nel 2020 che in questo 2021 della ripresa. La sinergia con ICE - Agenzia contribuirà all’incontro a Cibus tra buyer internazionali e le aziende alimentari italiane espositrici e offrirà la possibilità di visitare alcune delle più significative realtà del contesto agroalimentare italiano con sede nella Food Valley. ICE - Agenzia ha collaborato, inoltre, alla realizzazione del “FOOD INNOVATION START UP @ CIBUS 2021”, uno spazio dedicato alle Start up innovative del settore. Sarà presente anche un desk di assistenza all'interno della Buyer's lounge di Cibus, presso il quale il personale dell’Ufficio Agroalimentare e Vini di ICE Agenzia e i trade analyst degli Uffici ICE all'estero forniranno supporto alle delegazioni, offrendo assistenza alle imprese italiane.
Infine, per la prima volta Cibus diventa live sui social: sui canali You Tube e Linkedin di Cibus sarà infatti possibile seguire ogni mattina le interviste ai buyer presenti in fiera, realizzate da GdoNews, e il punto sull’andamento del settore e dei mercati, realizzato dall’Istituto di Ricerca IRI.
Redazione