Arpat: troppi pesticidi nelle acque del distretto vivaistico, cambiare pratiche
- Andrea Vitali
Dall’agenzia per la protezione ambientale della Toscana i risultati dei monitoraggi del 2016 nelle acque superficiali e sotterranee della provincia di Pistoia. Le aree più contaminate da fitofarmaci sono i corsi del sud-est della piana, quasi interamente occupato da vivai: oltre 30 volte il limite il Fosso Quadrelli e 20 volte la Brana. Più del 90% dei pesticidi sono diserbanti e il maggior inquinante è il Glifosate. In Valdinievole livelli 10 volte più bassi, ma l’Ampa supera la soglia accettabile nei torrenti Nievole e Pescia e nel Padule. L’Arpat dice alla Regione che ci sono le condizioni anche per «misure di limitazione/sostituzione/eliminazione nei confronti dei diserbanti» ed è «da valutare una modifica della disciplina delle acque di dilavamento della vasetteria».
Come precisato nella nota di Arpat News, l’Agenzia «esegue la ricerca dei residui di prodotti fitosanitari nell’ambito del monitoraggio ambientale sulla qualità delle acque interne principalmente attraverso tre reti: i) quella delle acque superficiali (laghi e corsi d’acqua), ii) quella delle acque destinate alla potabilizzazione, iii) quella delle acque sotterranee. I principi attivi ricercati (erbicidi, fungicidi e insetticidi) in 27 stazioni sono stati oltre cento (112); a questi si aggiunge l’erbicida Glifosate ed il suo prodotto di degradazione, l'Acido aminometilfosfonico (AMPA) la cui determinazione, onerosa e complessa dal punto di vista analitico, è stata limitata a 20 stazioni ritenute più significative in base all’analisi di pressioni ed impatti».