OttimigliaiutidellaRegioneToscanaall'avviodiaziendeagricoledigiovani, ma nelprimobandotagliatifuori i florovivaisti. Sonooltre 20 infatti le domandedisostegnoall'avviamentodiimpresanell'ambito del PacchettoGiovanichesonotransitatidaCiaPistoiariguardavanoilsettoreflorovivaistico (vivaismoornamentalepistoiese e/o floricolturapesciatina). Ma nessunadiquestedomandeètra le 59 ammesse, su 159 cheerano state presentatenellaprovinciadiPistoia, aifinanziamentiregionali. E questoè un belproblema per un settorefondamentaledell’agricolturapistoiese come ilflorovivaismo. E anche un paradosso, vistoche in media i vivaigeneranopiùreddito per ettaro e piùoccupazioneditantialtrisettoriagricoli.
CiaPistoia lancia l’allarme su un aspetto forse imprevisto, e comunque da correggere, del pur apprezzatissimo bandodellaRegioneToscana “Aiuto all'avviamentodi imprese per giovani agricoltori - PacchettoGiovani – 2015”, di cui nei giorni scorsi sono stati presentati i risultati sia dalla Regioneche sulla stampa locale, ad esempio nel Tirreno Pistoiadi venerdì scorso.
La causa di questo esito, secondo il funzionario di Cia Pistoia Francesco Troiano, sta nei criteri adottati nel bando per assegnare i punteggi ai progetti di impresa allegati alle domande degli aspiranti giovani agricoltori. Ad esempio, spiega Troiano, «settori agricoli come l’olivicoltura o l’allevamento ricevevano molti punti. E lo stesso valeva per progetti ubicati in zone montane, che ovviamente non riguardano i vivai dei florovivaisti, ubicati in zone pianeggianti».
Il punto, per Cia Pistoia, non è di eliminare tali criteri, che in sé hanno una ragion d’essere, ma di prevederne di nuovi che consentano di accedere ai finanziamenti anche alle aziende del florovivaismo. Altrimenti si finisce per penalizzare il ricambio generazionale e la creazione di nuove imprese proprio nel settore di punta dell’agricoltura pistoiese, che fra l’altro è di solito caratterizzato da imprese che producono maggiori redditi e creano più occupazione.
A tal riguardo, Cia Pistoia suggerisce quindi, per i prossimi bandi destinati a sostenere l’apertura di nuove imprese di giovani agricoltori, di dare più punti al parametro “reddito lordo ad ettaro”, che, oltre a far risalire la china dei punteggi alle imprese florovivaistiche, dovrebbe favorire in generale la creazione di aziende capaci di dare un contributo maggiore allo sviluppo economico della regione.