Biomimetismo a Chaumont-sur-Loire
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in Editoriali
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Le arti visive sono inevitabilmente toccate dalla crisi climatica, il problema più determinante di una generazione. L’arte ha la capacità di trasmettere l’urgenza. Ma perché ha questa capacità? Perché le arti, a differenza della scienza e dei dati, hanno il potere di generare un’esperienza fisica e sensoriale attraverso la nostra emotività inconsapevole.
Il festival internazionale dei giardini di Chaumont-sur-Loire in Francia è l’esempio perfetto di ciò. Il titolo dell’edizione di quest’anno è “Biomimetica in giardino”. Vale a dire il giardino come occasione per ripensare tutto sotto il profilo del mimetismo e dell’universalità delle forme e delle organizzazioni! Ovvero comprendere e imitare i sistemi viventi e in particolare gli ecosistemi naturali come una delle chiavi d’accesso al nostro futuro. Gestione del flusso dell'energia, purificazione e stoccaggio dell'acqua, conversione della luce solare in energia, chimica verde... Tutto è in natura.
In quanto approccio all’innovazione ispirato a forme, materiali, proprietà e funzioni degli esseri viventi, la biomimetica ha molto da insegnarci, in termini di bioluminescenza, termoregolazione, controllo dell'inquinamento, idrofobicità, resistenza al vento... L'obiettivo è quello di mettere la natura, sia la flora che la fauna, al centro dei progetti umani. La natura non è più solo una risorsa o un vincolo, ma una vera fonte di ispirazione.
Assieme a 25 allestimenti di giardini su questo tema a Chaumont-sur-Loire s’incontrano anche 50 installazioni d’arte contemporanea realizzate da altrettanti artisti internazionali negli spazi del castello e nel parco. Ecco come il connubio tra natura e arte prende forza facendo leva sulla nostra emotività inconsapevole. Un’esperienza che consiglio e che ho condiviso con una vera e propria invasione di visitatori.
Andrea Vitali