Fanucci: al florovivaismo servono interventi legislativi e il marchio unico italiano è un’opportunità

in Brevi


Dichiarazioni del parlamentare Edoardo Fanucci dopo l’incontro di ieri a Pistoia con il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina: il settore vivaistico non è in crisi, ma risente del contesto economico e va aiutato a crescere con «interventi forti anche legislativi». Il marchio unico del florovivaismo italiano è una «ambizione che noi abbiamo» che richiede però di «mettere da parte il proprio ego».

Edoardo Fanucci è il deputato a cui si deve l’organizzazione dell’incontro di ieri a Pistoia fra i rappresentanti delle istituzioni e del vivaismo pistoiese e il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina. Gli abbiamo chiesto, al termine dell’incontro, una rapida valutazione degli annunci fatti dal ministro alla luce delle condizioni del settore e una opinione sull’idea di marchio unico nazionale del florovivaismo italiano da costui accennata.
«Si è trattato di un importante incontro che ha visto il ministro a Pistoia non semplicemente per una visita istituzionale ma per rilanciare un percorso volto a valorizzare il florovivaismo in Toscana, in Italia e nel mondo» ha dichiarato Fanucci
«Questa – ha continuato - è una grande ambizione che noi condividiamo con il ministro. Infatti questa visita è soltanto la prima tappa di una partecipazione comune alla valorizzazione di un settore che necessita di interventi forti anche legislativi per garantirne la crescita. Non quindi un settore in crisi e in difficoltà». 
«Certo – ha osservato Fanucci - delle difficoltà fisiologiche le sta attraversando anche il settore dei vivai, come quello dei fiori. Ma riteniamo che si possa accompagnare la crescita e sostenerla attraverso un’attività legislativa ancora più incisiva rispetto all’attuale».
E alla domanda sull’obiettivo di un marchio unico nazionale e se esso non sia prematuro, Fanucci ha risposto che «certamente anche questo fa parte di quel progetto ambizioso di cui le parlavo. Credo però che il contratto di filiera e il piano nazionale siano ormai non soltanto progetti lontani, ma solide realtà che verranno realizzate addirittura prima della pausa estiva. Sul marchio certo è un’ambizione che noi abbiamo. Non sarà semplice realizzarla, ma dovremo mettere da parte tutti il proprio ego per cercare di valorizzare il sistema».
 
Redazione Floraviva