Yggdrasil ispirazione tra terra e cielo
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in Ispirazioni
Il simbolo del continuo fluire della vita, Yggdrasil è un robusto frassino, l’albero sacro della cosmologia norrena. Scopriamo com’è diventato una leggenda, un simbolo e ispirazione per decorazioni e tatuaggi.
L’albero rappresenta la verticalità della vita per eccellenza, riassume l’antagonismo tra terreno e celeste, materiale e spirituale. L’albero tende al cielo ma ha radici profondamente fissate al suolo; non stupisce che, ancora oggi, il simbolo dell’albero cosmico della mitologia nordica abbia resistito fino ai nostri tempi e fuori dai suoi tradizionali confini. Oggi lo ritroviamo su ciondoli, magliette, oggettistica e molti lo scelgono come tatuaggio ma, spesso origine e significato di questo simbolo ci sfuggono.
L’albero Yggdrasil viene dalla tradizione degli antichi scandinavi, i popoli germanici provenienti dai territori di Danimarca, Norvegia e Svezia. Le sue origini sono antiche, anzi leggendarie ma il suo significato è ancora attuale, può essere visto come allegoria dell’armonia che dovrebbe esserci tra mente, corpo e spirito umano. E quelle radici che sprofondano nel terreno rappresentano la saggezza più antica.
Il motivo dell’albero cosmico, ricorrente in tradizioni diverse e lontane tra loro, nasce dalla leggenda in cui sono protagonisti l’albero e il padre degli dèi norreni: Odino. Il dio si appese per 9 giorni e 9 notti a un ramo dell’albero cosmico, trafitto da una lancia; Odino sacrificò “sé stesso per sé stesso” per impossessarsi del significato e del potere delle rune. Con il tempo, in suo onore, ai suoi rami erano impiccate vittime sacrificali, da questo ha origine il nome Yggdrasil, che significa cavallo (metafora del patibolo) di Odino (Yggr è uno dei suoi nomi).
L’albero che sostiene l’universo è un possente frassino, l’eccelso tra gli alberi, una metafora del bene e del male, dell’universo concepito come essere organico. Rappresenta il cosmo, la sua origine, crescita e rigenerazione.
Yggdrasil attraversa i 9 mondi dell’Universo norreno: i luoghi in cui vivono le famiglie degli dèi, le divinità primigenie, gli elfi chiari, quelli scuri e i nani, raggiunge la terra di mezzo dove vivono i mortali e arriva ai confini del mondo dove regnano i giganti. Scende dove vivono le forze del male e del fuoco, fino a arrivare al regno dei morti.
Ai piedi di Yggdrasil tre grandi radici.
La prima collega l’albero al luogo in cui si riuniscono gli dèi per i consigli giornalieri e dove vivono le tre Norme, le fanciulle del destino, che si prendono cura del tronco dell’albero cosmico per impedire che si secchi e muoia, e che rappresentano Passato, Presente e Futuro.
La seconda radice scende alla fonte dei Mimir, dove Odino bevve per accedere alla conoscenza e alla saggezza, lasciando come sacrificio un suo occhio.
Dalla terza radice, abitata da strani animali, nascono tutti i fiumi del mondo.
Oltre che sostegno del cosmo, l’albero sacro è anche un cosmo a sé stante, in continuo rinnovamento; in lui vive una ricca fauna, non sempre benevola. Un’aquila appollaiata tra i rami con un falco tra gli occhi, molte serpi che corrodono le sue radici, lo scoiattolo Ratatoskr che corre in su e giù sul tronco per riportare le maledizioni che, aquila e serpi, si scambiano, poi quattro cervi che brucano i suoi ramoscelli, se non fosse per le tre Norme l’albero cosmico rischierebbe davvero di morire.
Yggdrasil è vita e morte al tempo stesso, e costante ricerca di equilibrio. Un simbolo potente e ricco di significati che continua a essere fonte d’ispirazione, una sorgente di vita e saggezza che ci esorta ad avere basi solide e ben radicate, per poter raggiungere quei traguardi che la sua folta chioma nasconde.
L’albero Yggdrasil viene dalla tradizione degli antichi scandinavi, i popoli germanici provenienti dai territori di Danimarca, Norvegia e Svezia. Le sue origini sono antiche, anzi leggendarie ma il suo significato è ancora attuale, può essere visto come allegoria dell’armonia che dovrebbe esserci tra mente, corpo e spirito umano. E quelle radici che sprofondano nel terreno rappresentano la saggezza più antica.
Il motivo dell’albero cosmico, ricorrente in tradizioni diverse e lontane tra loro, nasce dalla leggenda in cui sono protagonisti l’albero e il padre degli dèi norreni: Odino. Il dio si appese per 9 giorni e 9 notti a un ramo dell’albero cosmico, trafitto da una lancia; Odino sacrificò “sé stesso per sé stesso” per impossessarsi del significato e del potere delle rune. Con il tempo, in suo onore, ai suoi rami erano impiccate vittime sacrificali, da questo ha origine il nome Yggdrasil, che significa cavallo (metafora del patibolo) di Odino (Yggr è uno dei suoi nomi).
L’albero che sostiene l’universo è un possente frassino, l’eccelso tra gli alberi, una metafora del bene e del male, dell’universo concepito come essere organico. Rappresenta il cosmo, la sua origine, crescita e rigenerazione.
Yggdrasil attraversa i 9 mondi dell’Universo norreno: i luoghi in cui vivono le famiglie degli dèi, le divinità primigenie, gli elfi chiari, quelli scuri e i nani, raggiunge la terra di mezzo dove vivono i mortali e arriva ai confini del mondo dove regnano i giganti. Scende dove vivono le forze del male e del fuoco, fino a arrivare al regno dei morti.
Ai piedi di Yggdrasil tre grandi radici.
La prima collega l’albero al luogo in cui si riuniscono gli dèi per i consigli giornalieri e dove vivono le tre Norme, le fanciulle del destino, che si prendono cura del tronco dell’albero cosmico per impedire che si secchi e muoia, e che rappresentano Passato, Presente e Futuro.
La seconda radice scende alla fonte dei Mimir, dove Odino bevve per accedere alla conoscenza e alla saggezza, lasciando come sacrificio un suo occhio.
Dalla terza radice, abitata da strani animali, nascono tutti i fiumi del mondo.
Oltre che sostegno del cosmo, l’albero sacro è anche un cosmo a sé stante, in continuo rinnovamento; in lui vive una ricca fauna, non sempre benevola. Un’aquila appollaiata tra i rami con un falco tra gli occhi, molte serpi che corrodono le sue radici, lo scoiattolo Ratatoskr che corre in su e giù sul tronco per riportare le maledizioni che, aquila e serpi, si scambiano, poi quattro cervi che brucano i suoi ramoscelli, se non fosse per le tre Norme l’albero cosmico rischierebbe davvero di morire.
Yggdrasil è vita e morte al tempo stesso, e costante ricerca di equilibrio. Un simbolo potente e ricco di significati che continua a essere fonte d’ispirazione, una sorgente di vita e saggezza che ci esorta ad avere basi solide e ben radicate, per poter raggiungere quei traguardi che la sua folta chioma nasconde.
Rubrica a cura di Anne Claire Budin