Un fiore per... l'Acquario

Come fiore congeniale ai nati sotto il segno dell’Acquario (21 gennaio – 19 febbraio) la nostra scelta ricade sul geranio, o più precisamente Pelargonium, genere di piante originario dell’Africa australe le cui sei specie più conosciute sono le seguenti: il Pelargonium zonale o geranio comune, il Pelargonium peltatum o geranio edera, il Pelargonium grandiflorum o geranio a farfalla, il Pelargonium odoratissimum o geranio odoroso, il Pelargonium graveolens e il Pelargonium radens. Ad essere coltivati dai floricoltori sono soprattutto le prime due specie, il geranio zonale e il geranio edera. Ne sono state selezionate numerose varietà dalle diverse colorazioni: rosso, rosa, violetto, fucsia, arancione e bianco. Ma l’elenco dei fiori papabili “per… l’Acquario” sarebbe lunghissimo e accoglie, a seconda delle fonti, mughetto, rododendro, orchidea, reseda, mimosa, camelia ed altre piante ancora.

Secondo il sito web www.elicriso.it, «il geranio è stato introdotto in Italia da un nobile veneziano che, avendolo visto, era rimasto affascinato dai suoi colori, importando la specie Pelargonium triste che ha la particolarità di profumare solo di notte». Altre specie quali il Pelargonium zonale, il peltatum e l’inquinans «furono introdotti dagli olandesi che al rientro dalle Indie si fermavano con le loro navi a Capo di Buona Speranza per approvvigionarsi». Comunque, «storicamente il geranio non è stato apprezzato da subito – puntualizza Lei -, soltanto l’epoca vittoriana ha fatto sì che le sue infinite varietà di colori siano state protagoniste dei giardini della Gran Bretagna e di tutta Europa, salvo essere svalutate intorno al 1800, quando il geranio stesso era definito “il fiore della strada”». Oggigiorno però, afferma www.giardinaggio.it, in Italia e in tutta Europa i gerani sono le piante preferite «per abbellire balconi e terrazzi durante la primavera e l'estate», grazie alla fioritura ricchissima e alla facilità di coltivazione. E la passione per i gerani «ha portato i produttori di piante ad arricchirne il genere con numerosi ibridi; a fiore doppio, a foglia colorata, a foglia profumata» e così via. Da non dimenticare, infine, l’ampio utilizzo nell’aromaterapia.
L.S.