Marco Bay: la visione italiana del giardino e del paesaggio

Marco Bay Il Paesaggista

Due figure hanno segnato il suo ingresso nell’architettura del paesaggio: Sir Geoffrey Jellicoe e Nena Balsari. Formatosi al Politecnico di Milano, Marco Bay ha sviluppato un metodo personale, basato sulla fusione tra architettura, rispetto della storia e dell’ecosistema, con l’obiettivo di raggiungere un equilibrio perfetto tra natura e costruzione.
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Dal 1997 guida il proprio studio, lavorando a progetti che spaziano dai giardini privati agli interventi di riqualificazione ambientale. Ogni suo lavoro è caratterizzato da un approccio rigoroso e contemporaneo, dando forma a spazi che non solo valorizzano il paesaggio, ma lo rendono visibile e fruibile.
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La sua continua ricerca di essenze vegetali nasce da una profonda sensibilità per la biodiversità e l’estetica naturale. "Di notte sogno palette cromatiche che si trasformano con le stagioni, interpenetrandosi nel tempo fino a fondersi in un insieme armonico" racconta. Si definisce un "artigiano del paesaggio", con un segno distintivo che emerge nell’umile e sincero rispetto per il sito su cui interviene. Per Bay, il primo gesto nella progettazione del paesaggio è quello della mano, seguito dalla digitalizzazione. Senza il contatto diretto con la materia, sostiene, non è possibile raggiungere la sensibilità necessaria per affrontare il design del paesaggio: un intreccio tra segno umano e storia.
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Tra i suoi progetti più emblematici spiccano il giardino contemporaneo per HangarBicocca, il giardino di Orticola a Palazzo Reale e le aiuole con palme e banani in Piazza Duomo. Questi interventi sono diventati segni distintivi di Milano, con un linguaggio progettuale comune che collega luoghi iconici e culturali. Il suo lavoro abbraccia sia il settore pubblico che quello privato, occupandosi di restauri di giardini storici e di riqualificazioni ambientali di aree commerciali e industriali.
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Oltre a progettare, Marco Bay tiene lezioni presso prestigiose università italiane e collabora con le più importanti riviste di architettura, design e arte. Nel maggio 2018 ha pubblicato “Disegnare con gli alberi. Storie di Giardini” con Mondadori, un libro che raccoglie il suo metodo progettuale e le sue radici artistiche. "Disegnare con gli alberi mi porta ad avere un profondo rispetto per la natura, rendendo ancora più difficile la volontà di lasciare un segno sulla terra, come se fosse sempre stato lì" spiega.
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Con uno sguardo proiettato verso il futuro, continua a portare avanti progetti innovativi in tutta Italia e all’estero: un giardino-vigneto in Franciacorta, un terrazzo urbano a Milano, un giardino immerso nel paesaggio di Varese, un’oasi tra ulivi secolari a Santa Margherita Ligure e un frammento di paesaggio sulle tracce di Leonardo a Vaprio d’Adda. Ogni progetto è una nuova sfida, un'opportunità per coniugare natura e architettura in una sintesi perfetta.
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 Il Paesaggista è una rubrica curata da Anne Claire Budin