Jeff Koons: l'artista più pagato al mondo
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in Arte Verde
“Ci sono così tanti aspetti strani e sconcertanti di Jeff Koons, della sua arte e della sua carriera che è difficile sapere come affrontarlo”.
Jeff Koons nasce nel 1955 a York, in Pennsylvania. Si forma presso l’Art Institute di Chicago e il Maryland Institute College of Art dove conclude gli studi nel 1976. Nel 1977 si trasferisce a New York dove inizia a lavorare al Museum of Modern Art, facendosi conoscere per i suoi vestiti e i capelli stravaganti, oltre che per la sua impressionante abilità nel vendere arte. Proprio in questo periodo Koons inizia a lavorare con i fiori e i conigli gonfiabili, usando una combinazione di plastica, plexiglas e specchi per produrre sculture sorprendenti.
Fin dall’inizio della sua carriera negli anni ’80 Koons, rielaborando l’eredità del ready-made duchampiano e la lezione pop di Warhol, realizza lavori che mettono sullo stesso piatto della bilancia opera d’arte e merce. I suoi lavori ci parlano del consumismo, del cattivo gusto, degli oggetti banali che popolano il nostro quotidiano. Nel 1992 porta a Kassel, per Documenta 9, la scultura Puppy, un terrier West Highland fatto di terra e fiori, alto 12 metri: è un successo tale che dopo la manifestazione viene esposto in altre città, tra cui New York, Sydney e Bilbao. La serie Celebration, cominciata nel 1993, isola oggetti legati a eventi celebrativi. Palloncini a forma di animali, fiocchi colorati, enormi cuori sono riprodotti in acciaio inossidabile oppure trasposti olio su tela con tecnica iperrealista. Adottando quella che lui stesso chiama ‘estetica della comunicazione’, Koons crea un universo di oggetti-feticcio perfettamente riconoscibili che diffonde viralmente padroneggiando, quasi fosse un esperto, tecniche di marketing e strategie pubblicitarie.
Negli ultimi anni Koons è tornato sul palcoscenico internazionale, oltre che per le vendite a cifre stratosferiche, per la coloratissima scultura Bouquet of Tulips, installata a Parigi nel 2016, ispirata alla Statua della Libertà, come memoriale alle vittime degli attacchi terroristici in Francia.
Arte verde è una rubrica curata da AnneClaire Budin