EPSO: VERSO UNA NORMA UE PROPORZIONATA SULLE PIANTE NGT
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in Il vivaista

L’EPSO saluta con favore l’avvio dei negoziati UE sulle tecniche genomiche vegetali. Karin Metzlaff: “Urgente aggiornare i limiti per rispondere a clima e salute”.
La European Plant Science Organisation (EPSO) ha accolto con favore la decisione del Consiglio dell’Unione Europea di avviare i negoziati con Parlamento e Commissione sul regolamento per le nuove tecniche genomiche (NGTs) applicate alle piante. Per l’organizzazione scientifica, che rappresenta oltre 24.000 esperti del settore, si tratta di un passo essenziale verso una normativa più proporzionata e basata sul prodotto anziché sul processo, soprattutto per le NGT1, cioè quelle modificazioni genetiche indistinguibili da quelle ottenute tramite mutagenesi convenzionale.
Karin Metzlaff, direttrice esecutiva di EPSO, ha dichiarato: “Migliorare il regolamento sulle NGT ampliando la proposta originaria della Commissione, che limita le modifiche a 20 coppie di basi, è possibile e necessario. I recenti studi scientifici dimostrano che dobbiamo aggiornare questi limiti per affrontare efficacemente le sfide legate alla resistenza alle malattie, al cambiamento climatico e alla qualità nutrizionale delle varietà coltivate. Solo così potremo contribuire pienamente al Green Deal europeo e garantire diete sane e diversificate in Europa.”
EPSO ritiene che le NGT1 rappresentino una leva fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi delle strategie europee Farm-to-Fork e Biodiversity. Tecnologie che consentono di ottenere varietà di piante più resistenti alle malattie, più efficienti nell’uso delle risorse e più adatte al cambiamento climatico, riducendo al contempo l’uso di fitofarmaci: secondo studi condotti in Svezia, l’impiego di varietà NGT resistenti alla peronospora della patata potrebbe ridurre l’uso di fungicidi fino al 90%.
Inoltre, EPSO evidenzia come queste innovazioni genetiche possano offrire alternative più sostenibili anche per l’agricoltura biologica, come nel caso della viticoltura: ottenere viti resistenti ai funghi con le NGT1 potrebbe consentire di superare l’uso del solfato di rame, attualmente ammesso ma controverso sotto il profilo ambientale.
L’organizzazione richiama infine la necessità di definire con maggiore chiarezza i criteri scientifici per stabilire l’equivalenza tra piante ottenute con tecniche NGT e quelle tradizionali, tema centrale per garantire un’applicazione uniforme e trasparente della futura normativa.
Andrea Vitali