Slow Wine far 2025: vino sostenibile o marketing verde?

Dal 23 al 25 febbraio, BolognaFiere ospita la quarta edizione della Slow Wine Fair: un evento che celebra il vino sostenibile, ma quanto realmente cambia per il settore?
Dal 23 al 25 febbraio 2025, BolognaFiere sarà il fulcro della discussione sulla viticoltura sostenibile con la quarta edizione della Slow Wine Fair. L'evento, promosso da Slow Food, continua a crescere in numeri e visibilità, ma emergono interrogativi sulla reale efficacia del modello proposto e sui benefici tangibili per produttori e consumatori.
Questa edizione vanta un programma ricco di conferenze, masterclass e degustazioni, con la presenza di 1.200 produttori, di cui oltre il 50% certificati biologici o biodinamici. La partecipazione di 157 cantine estere da 28 nazioni dimostra il forte interesse internazionale per il vino naturale e sostenibile. Tuttavia, rimane da capire se la selezione rigorosa annunciata dagli organizzatori garantisca davvero l’accesso esclusivo ai produttori più virtuosi o se si tratti di una strategia di comunicazione ben congegnata.
Il focus su packaging sostenibile e riduzione dell’impatto ambientale è un passo avanti, ma le criticità del comparto – come il costo della conversione al biologico e l’accesso ai mercati per i piccoli produttori – restano irrisolte. La collaborazione con SANA Food aggiunge valore all'evento, ma rischia di frammentare l'attenzione su temi che, seppur rilevanti, potrebbero distogliere il dibattito dalle vere sfide economiche e produttive della viticoltura.
Slow Wine Fair si conferma un appuntamento strategico, ma resta aperto il dubbio su quanto realmente incida nel promuovere un cambiamento concreto nel settore vinicolo o se si tratti piuttosto di un’operazione di branding a beneficio di pochi attori.
Andrea Vitali